"Se l’Ancona trova continuità può lottare per la promozione"

"Sono le mie due squadre del cuore e questa sfida mi fa andare indietro nel tempo, quanti ricordi"

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Ha vestito le maglie dell’Ancona per due anni, dal 1995 al 1997 (in Serie B e C), ma la sua carriera ha preso il via dalla Torres: Michele Fini, ex centrocampista con un passato in Serie A e sardo di nascita, è uno degli ex di questa partita: da qualche anno ha intrapreso la carriera di allenatore collaborando con Diego Lopez (suo compagno di squadra ai tempi del Cagliari) e ha da poco concluso la sua esperienza in Cile sulla panchina dell’Universidad. E’ lui a fare le carte al match di sabato, senza però esimersi dall’aprire il suo cassetto dei ricordi che comprende anche quel biennio in biancorosso, culminato con la promozione in Serie C al termine dello spareggio dell’Olimpico contro il Savoia.

Fini, che sapore ha per lei questa partita?

"Direi particolare, visto che sono le prima società professionistiche con le quali ho avuto la fortuna di giocare: la Torres mi ha lanciato nel calcio professionistico e da cui l’Ancona mi ha prelevato, quindi ho un ricordo particolare di entrambe. Quando vedi loghi delle due squadre che si incontrano, ti vedi passare davanti quegli anni ed è una bella sensazione".

Quali sono i migliori ricordi che conserva del suo biennio ad Ancona?

"Certamente l’esordio in Serie B, che ha rappresentato un punto di partenza. Il primo anno è stato difficile, perché fui costretto a partire per il servizio militare, quindi giocai poche partite. Purtroppo retrocedemmo dopo un buon girone di andata. Nel secondo tempo giocai con più continuità e riuscimmo a risalire subito vincendo lo spareggio dell’Olimpico contro il Savoia: diciamo quindi che ho ricordi agrodolci, ma in linea di massima più dolci".

Come giudica il campionato condotto finora dai dorici?

"Penso che il campionato disputato finora sia buono, soprattutto gli ultimi risultati. Ho visto che nelle ultime quattro partite la squadra ha ritrovato la continuità, quindi credo che alla lunga possa lottare per provare a vincere il campionato, anche se ci sono squadre attrezzate. Non sarà facile, ma se troverà continuità, potrà lottare per qualcosa di importante".

Qual è il giocatore tra le due squadre in cui si rivede?

"Difficile dirlo, ma ho visto che c’è tanta qualità. Le rose si sono ringiovanite, si sta dando più spazio ai giovani, mentre ai miei tempi la Serie C era composta da giocatori esperti. Questo permette a molti ragazzi di poter ambire a categorie superiori".

Lei con l’Ancona conquistò una promozione in Serie C: cosa serve ai dorici per compiere il salto di categoria?

"Sicuramente serve organizzazione a tutti i livelli, in campo e in società, ma anche continuità nei risultati. Oltre naturalmente a una rosa ampia, che permetta di far rifiatare giocatori con qualche acciacco: queste sono le condizioni ideali affinché una squadra possa ambire a fare il salto di categoria".

Gianmarco Minossi