"Senigalliesità" pura: l’identità l’arma in più

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di Andrea Pongetti

Miglior attacco (54 reti), miglior differenza reti (+25), il capocannoniere del torneo, D’Errico, 18 centri. E poi, ancora: il minor numero di sconfitte totali, appena 2 e di sconfitte in casa, addirittura 0 col Bianchelli che è l’unico campo imbattuto di tutta l’Eccellenza. I freddi numeri nello sport non sono tutto ma dicono molto e quelli emessi dopo 31 giornate di Eccellenza parlano chiaro: la Vigor ha vinto il campionato, tornando in serie D dopo ben 18 anni, perché è stata la più forte. La più forte, però, non solo in campo, e in questo caso i numeri, pur importanti, non riescono a raccontare del tutto il ritrovato feeling – un’autentica marcia in più – tra la Spiaggia di Velluto e la sua gloriosa squadra, che dura ormai da oltre cento anni. C’era qualcosa di diverso negli ultimi tempi, in città, anche fuori dal Bianchelli, un entusiasmo e una passione che hanno ricordato sì il trionfale spareggio per l’Eccellenza del 2019 con l’Atletico Ascoli, rivale anche in questa corsa verso la D, ma ancora più hanno riecheggiato tempi decisamente più antichi, dove la Vigor, il suo glorioso rossoblù, ben prima dei social era davvero sulla bocca di tutti, nei bar, nelle strade, nelle piazze. Identità è la parola chiave ed è qualcosa che non si compra nelle stanze del calciomercato. La città è tornata a riconoscersi nella sua squadra dimostrando che il fuoco della passione non si era mai davvero spento, aveva soltanto bisogno di riaccendersi con una miccia: quella miccia è stata un progetto serio ed ambizioso, ma anche pienamente inserito nella città e nella storia di un club che ha sempre fatto del settore giovanile un suo fiore all’occhiello. La Vigor che torna in D lo fa infatti con un gruppo praticamente tutto costruito in casa: dei 23 giocatori utilizzati da Clementi, 17 provengono dal settore giovanile e hanno la Vigor nel Dna fin da bambini. Non pochi di loro provengono da famiglie che alla Vigor son legate anche da più generazioni come Pierpaoli, arrivato nel mercato invernale senza troppi squilli di tromba ma determinante in una delle partite chiave della stagione, il successo in rimonta sulla Biagio. Senigallia è tornata ad entusiasmarsi per la Vigor "come ai vecchi tempi" perché la squadra ha saputo vincere, certo, ma anche perché in quegli 11 ragazzi in rossoblù ha visto un sincero attaccamento alla storia, ai colori, ai principi di un club che è ora tornato dove merita di stare: in D e nel cuore dei senigalliesi.