
Il cerchio è il suo esercizio del cuore: lo accompagnerà con la musica napoletana
C’è una grazia che va oltre la perfezione tecnica e un’eleganza che sfugge al punteggio. Sofia Raffaeli è tutto questo e anche di più: una campionessa che ha fatto dell’arte e della memoria la sua cifra personale. La prima italiana a vincere una medaglia individuale nella ginnastica ritmica ai Giochi Olimpici non è soltanto un concentrato di talento, rigore e ambizione. Sabato 17 con la Ginnastica Fabriano si giocherà, insieme alle sue colleghe cartaie, il titolo iridato a squadre nella final six di Torino. La società Fabrianese che ha rinnovato la squadra in modo radicale, ha trovato inizialmente alcune difficoltà. Poi, nell’ultimo appuntamento di Osimo, ha ritrovato il successo con Sofia Raffaeli che ha trascinato le sue compagne al successo. Nel prossimo fine settimana a Torino la formula sarà tipo a cross Battles, un "tutti contro tutti". La società fabrianese è la detentrice del titolo (otto consecutivi) e affronterà nel primo turno l’Udinese che annovera tra le sue fila anche l’ex Gaia Mancini ed è la squadra che nella regular season ha dimostrato essere la più forte. Raffaeli per l’attesa semifinale contro l’ASU ci scherza: "Il sorteggio con l’ASU? Tara se lo sentiva, io le dicevo speriamo di no e invece… taaac, ce la siamo tirata. Sarà una semifinale apertissima". "Per ora, io e Dragas - afferma Sofia - siamo le due individualiste che hanno fatto meglio all’estero. I rispettivi tifosi e anche quelli neutrali, avranno la curiosità di vedere chi vince questa sfida personale, al di là delle società. L’ASU secondo me, parte favorita per lo scudetto che però noi abbiamo vinto fino all’anno scorso e non abbiamo intenzione di cederlo tanto facilmente". Sofia, quando entra in pedana, come al solito, cercherà di incantare ed è una di quelle capaci di far piangere, sorridere e sognare. Quelle che non invecchiano mai. Sofia Raffaeli capitano della Ginnastica Fabriano non ha nessuna intenzione di mollare il titolo e di vivere di ricordi. Sofia, reduce da Baku, a Desio ha raccontato con entusiasmo il piacere di aver rivisto in Nazionale molte delle compagne di un tempo:"Alexandra Naclerio, Serena Ottaviani, Giulia Segatori, Lorjen D’Ambrogio, Chiara Badii erano quasi tutte con me ai Mondiali Juniores di Mosca nel 2019. È stato come tornare a quei giorni. Un tuffo in un passato recente, ma già importantissimo per la mia crescita". In questa competizione la ginnasta marchigiana ha conquistato due ori alla palla e nel "Cross Battle" e ha dimostrato l’ennesima volta il suo valore internazionale. "La formula tennistica di questa gara - aggiunge Sofia - è stimolante. Niente punteggi da sommare, nessuna strategia: entri in pedana e devi dare tutto, subito". Il cerchio è il suo esercizio del cuore e con "Tu si ’na cosa grande", è un omaggio alla canzone italiana: "L’ho scelta per caso, cercavamo un brano italiano su YouTube. Quando l’ho sentita, ho detto: È questa!. Non l’avevamo mai presa in considerazione, nemmeno con Julie (Julietta Cantaluppi, ex allenatrice, oggi alla guida della nazionale israeliana). L’ho voluta dedicare alla ginnastica ritmica, che per me è davvero la cosa più grande".
Angelo Campioni
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