
Un altro quarto posto per Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro). Dopo quello di Zurigo in Diamond League, arriva quello di ieri sera al Galà dei Castelli a Bellinzona (tappa Silver del Continental Tour). Il campione iridato, 31 anni, si presenta con il solito cappellino nero, che lo sta accompagnando abitualmente nelle ultime uscite, con tanto di canotta giallonera per l’ultima uscita dell’anno. Dopo la presentazione Gimbo corre a raccogliere gli applausi del pubblico. "Gimbo sei mitico" si legge in un cartello alzato da una dei 5mila tifosi accorsi al Comunale di Bellinzona dove sventolano bandiere italiane. I tifosi accolgono l’invito social di Tamberi alla vigilia "non mancate nell’ultima gara dell’anno" registrato alla fine della corsetta nello stadio elvetico servita domenica come rifinitura.
E Gimbo non vuol sprecare neppure un salto cominciando alla misura d’ingresso, 2,15, quasi un allenamento, anche se si dirige subito da sua moglie Chiara incaricata a registrare e a fargli vedere i video dei suoi salti. Non lascia nulla al caso, anche se vuole divertirsi e divertire i tanti tifosi. Showman come sempre, come dopo aver superato i 2,20 con un po’ di difficoltà con l’asticella che balla a lungo. Il primo errore però non tarda ad arrivare. Arriva ai 2,24, in un salto da dimenticare, misura che riesce a saltare solo al terzo tentativo. Poi arrivano tre errori a 2,28. Nessuno riuscirà a superarli. La gara è vinta dall’ucraino Andrii Protsenko (2,24 alla prima) superando il polacco Norbert Kobielski, all’altro italiano Stefano Sottile e a Gimbo, con quest’ultimo che festeggia lo stesso andando a prendersi gli applausi del pubblico, firmando autografi e scattando selfie. Tutti meritati. Ora si pensa alle Olimpiadi.
Il caso della maglietta. La maglia azzurra che Gimbo ha lanciato due settimane fa per festeggiare il titolo iridato a Budapest rischia di finire in tribunale. A prenderla sembrano essere stati tre giovani vicentini (tra i 10 e i 15 anni), ma a strapparla dalle loro mani sarebbe stato un dirigente veneto della Fidal dopo che sugli spalti si è creato un parapiglia. Il caso è finito in un esposto alla Procura della Federatletica con il padre di una giovane atleta, che faceva parte della comitiva, che ora deciderà se procedere nei confronti del dirigente Fidal a livello giudiziario.