Tamberi tocca 2,30: "Ma non sono contento"

Al Continental Tour "Gimbo" arriva quarto ma il piazzamento non lo esalta: "Non mi aspettavo di arrivare così a una gara dalle Olimpiadi"

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Giù dal podio, ma un piccolo passo avanti è stato fatto. Anche se Gianmarco Tamberi è più scontento che contento della prestazione di ieri pomeriggio a Szekesfehervar. Gimbo torna a valicare i 2,30, quarto posto, lasciandosi dietro quel misero 2.24 saltato a Leverkusen una decina di giorni fa, ma non sorride. "Mai mi sarei aspettato di arrivare in questa condizione a una gara dalle Olimpiadi - dice l’altista dorico -. Niente è ancora perduto ovviamente e non mi arrenderò fino all’ultimo salto, ma di certo non sono contento di come stanno andando le cose". Insomma non lo esalta più di tanto il 2,30 saltato ieri al primo tentativo dal recordman italiano nella pedana ungherese quasi in una finale olimpica anticipata, con gran parte dei migliori nella tappa Gold del Continental Tour. Nella città dei re si conferma sul trono del salto in alto e in gran forma il bielorusso Maksim Nedasekau che trionfa nel Gyulai Memorial. Dall’indoor all’outdoor sembra cambiare poco per il ragazzo di Vicebsk, classe 1998, che salta 2.37 andando a vincere la competizione, stessa misura che gli è valsa a inizio marzo la medaglia d’oro ai campionati europei al coperto di Torun beffando nella pedana polacca proprio Tamberi. Gimbo, portacolori dell’Atl-Etica San Vendemiano, si ferma prima, commettendo tre errori al primato stagionale outdoor di 2,33 (siglato nel Golden Gala di Firenze il 10 giugno) e chiude la penultima gara prima delle Olimpiadi di Tokyo al quarto posto, superato da tre dei principali rivali per i Giochi in Giappone. D’oro Maksim Nedasekau che pareggia la migliore prestazione mondiale stagionale, argento e bronzo per i due russi autorizzati e attesi in pedana a Tokyo, entrambi con 2,33: Ilya Ivanyuk e Mikhail Akimenko.

Tamberi salta 2.30 come Andriy Protsenko. L’altista dorico non sbaglia a 2,20 e 2,24, ricorre al secondo tentativo per il 2,27, sogna, forse s’illude e illude firmando il 2.30 al primo assalto. Tre centimetri più su però sono ancora un ostacolo troppo alto per Tamberi che si deve accontentare di 2,30 a poco più di una ventina di giorni dalla qualificazione olimpica di Tokyo in calendario nella mattinata del 30 luglio. "Purtroppo in questo momento più vado veloce nella rincorsa e meno salto, esattamente l’opposto di quello che accade quando sto bene. E questo è un enorme problema, perché io sono un saltatore che ha bisogno di velocità. Gli altri ovviamente non stanno né a guardare né ad aspettare me e saltano. Quindi devo assolutamente risolvere questo ‘casino’ e ho un’ultima possibilità per riuscirci". Ora, prima di volare a Tokyo, per il capitano azzurro dell’atletica ci sarà infatti soltanto un’altra gara, quella di venerdì sera, 9 luglio, a Montecarlo, dove si confronterà ancora con gli altri big mondiali. Una sorta di riscatto in una competizione dove, nel 2016 prima ha sorriso con il record tricolore a 2.39, e poi ha pianto per il grave infortunio che gli ha fatto saltare le Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Michele Carletti