Un anconetano nel gotha del biliardo italiano "Il mio sogno è quello di diventare campione"

Domenica scorsa a Salerno ha ottenuto i tre punti per entrare come undicesimo tra i primi 15

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C’è un anconetano nel gotha italiano dei professionisti del biliardo. Si chiama Riccardo Barbini, trentaduenne originario di Castelraimondo, ma anconetano di adozione - del quartiere di Torrette - da molti anni, da quando ha deciso di dare una svolta alla sua carriera sportiva puntando ai vertici. Lavora come corriere da Bartolini e appena può corre ad allenarsi: ad Ancona alla New Billiards Academy di via Fazioli, ex Accademia Biliardi, squadra per cui è tesserato, ma anche a Torrette, al Circolo Arti e Mestieri, più vicino a casa. Domenica scorsa a Salerno ha conquistato la promozione tra i top sedici italiani, chiamati "nazionali professionisti". La specialità è la stecca 5 e 9 birilli. Il sogno è quello di diventare campione italiano. Per questo passerà l’estate ad allenarsi e a cercare di migliorare ancora, curando i dettagli, non solo sul tavolo da biliardo. "Ho cominciato a giocare a dieci anni - racconta - e sono diventato agonista a quattordici. A 19 anni, finite le scuole superiori, mi sono trasferito ad Ancona. Nel frattempo sono passato da terza a prima categoria, poi ho vinto tre campionati regionali di prima categoria e sono passato nei nazionali professionisti la prima volta nel 2011. Poi sono retrocesso e per dieci anni sono stato nazionale. Domenica scorsa a Salerno ho ottenuto i punti per entrare come undicesimo tra i primi quindici che formeranno, insieme al prossimo campione della categoria nazionale, i professionisti nazionali del prossimo anno". Il campionato nazionale sarà a Saint Vincent tra un mese circa e ci sarà anche Riccardo Barbini. Poi da settembre la nuova sfida. Ma cosa significa oggi essere un top-player di biliardo?: "Al mio livello si può arrivare a guadagnare dieci-quindicimila euro l’anno, infatti lo faccio per hobby, e intanto lavoro come corriere, e ne vado fiero. Poi c’è anche chi vivere solo di biliardo. E la soddisfazione di sfidare i campioni professionisti che si allenano molto più delle due o tre ore al giorno in cui mi alleno io è enorme. Il livello è altissimo, il divario non è più quello di una volta, e serve una grandissima preparazione, mentale, fisica, ma anche alimentare, oltre che tecnica". Obiettivi, chiari e concreti: "Intanto per il prossimo anno vorrei mantenere la categoria - conclude Barbini - ma mi piacerebbe arrivare tra i primi sei per poter partecipare alla poule finale nazionali professionisti".

Giuseppe Poli