
Non avrà esperienza in panchina, ma la Serie C la conosce come le sue tasche: Andrea Mantova, ex difensore con un lungo passato in Serie A e attuale commentatore tecnico per Rai Sport è ormai uno dei massimi esperti della categoria. Martedì era presente al Manuzzi e a lui abbiamo chiesto le impressioni sulla debacle dell’Ancona.
Mantovani, al di là del risultato, come ha visto l’Ancona?
"Ha interpretato molto bene il primo tempo, proponendosi con coraggio e spavalderia nella costruzione del gioco, forse anche meglio del Cesena: ciò lasciava presagire a una partita di buon livello, ma l’equilibrio è stato spezzato da un gol su calcio piazzato. Nel computo delle occasioni create però, a fine primo tempo sarebbe stato più giusto un pareggio".
Qual è stato secondo lei il fattore che ha determinato un crollo così improvviso?
"Nonostante un buon avvio di ripresa, gli episodi hanno tagliato le gambe ai dorici: non è stata la serata ideale di Cella, protagonista in negativo dei primi due gol. Stimo moltissimo questo ragazzo, avendo avuto modo di osservarlo alla Virtus Verona, mi piace molto, ma si è fatto sorprendere da un attaccante esperto come Corazza".
La società ha scelto Donadel anche per questa stagione: scelta giusta o sarebbe stato meglio affidarsi a profili più esperti della categoria?
"Donadel è un allenatore giovane, ma con le idee chiare, lo conosco da quando giocavamo insieme nella nazionale Under 21: è un tecnico vincente dal punto di vista mentale, oltre ad essere molto propositivo. La Serie C è il trampolino di lancio giusto per lui, in una società importante come l’Ancona, quindi è stato giusto confermarlo".
L’Ancona ha rinnovato profondamente l’organico: questa squadra, ad oggi, può ambire comunque a un posto nei playoff?
"Per la qualità dell’organico che ha, l’Ancona ha l’obbligo di puntare ai playoff: rispetto allo scorso anno c’è stata una rivoluzione a livello di organico, si è puntato soprattutto ad abbassare l’età media. E’ una squadra che deve crescere, ci sono dei ragazzi che hanno bisogno di minutaggio e di trovare le giuste misure, ma ci vorrà del tempo. Ricordiamoci però che in queste prime giornate l’Ancona ha affrontato tre signore squadre e l’anno scorso ha lottato per i primi posti del campionato".
Cosa manca oggi a quest’Ancona per puntare al grande salto?
"Chiaro che ancora la squadra non è al livello delle altre big, ma i giovani che sono arrivati hanno qualità e amalgamati nel modo giusto possono far vedere cose importanti. Il Cesena ha un parco attaccanti di primissimo livello, mentre l’Ancona non è stata costruita per andare subito in B: ricordiamoci però che le vittorie partono da lontano, quindi secondo me sono state create le basi giuste per puntare a un grande risultato in futuro, fermo restando che la C ci ha abituati a grandi sorprese (vedi il Lecco)".
Gianmarco Minossi