Una stagione esaltante La squadra ha un futuro

Più alti che bassi, le sfide emozionanti ai playoff. Chi ha stupito di più e di meno

E’ stata una stagione lunga e travagliata, per l’Ancona, ma in fondo certamente positiva. Il settimo posto, uno dietro al sesto dello scorso anno, ma con più punti, e con quattro partite di playoff contro l’unica della passata stagione, dicono che l’anno può passare in archivio dopo aver raggiunto l’obiettivo societario, quello di fare meglio della stagione precedente.

Una stagione a tratti esaltante – le cinquemila presenze al Del Conero contro la Reggiana e le stesse contro il Lecco ai playoff parlano da sole – in cui, però, per diverse ragioni la squadra ha attraversato anche momenti bui, tra tutti spicca il lungo tunnel che è costato la panchina a Colavitto. La prima considerazione la merita la guida tecnica di 36 partite, che ha finito prima del tempo il campionato per responsabilità convidise tra la squadra e lo stesso tecnico. Che quest’Ancona fosse incostante lo si era capito da un pezzo, ma il vortice di negatività in cui s’è infilata dopo lo scoppiettante inizio di 2023 merita una riflessione: probabilmente qualcosa s’era rotto e da solo Colavitto non ha potuto ricostruirlo, la sua sostituzione è stata inevitabile, ma il tecnico è sempre stato coerente alle sue idee e al suo modulo. Il finale di campionato dell’Ancona, però, è anche merito suo. E di Marco Donadel, che meriterebbe la riconferma sulla panchina dell’Ancona per la capacità che ha avuto, in questi pochi giorni, di stabilire un rapporto con la squadra e di trarne dei benefici affatto scontati. Il primo dei protagonisti in positivo di questa stagione è sicuramente Pier Luigi Simonetti che con la sua foga agonistica e i suoi gol ha convinto tutti, anche società di categoria superiore che stanno già facendo cantare le loro sirene per aggiudicarselo per la prossima stagione. Poi parlano i gol, quelli di Alberto Spagnoli (12) e di Alessio Di Massimo (11), e quelli evitati dalle parate di Filippo Perucchini, tutti giocatori che nonostante infortuni e squalifiche hanno segnato in positivo il cammino dell’Ancona. In evidenza anche Francesco Mezzoni e Alessandro Martina sulle fasce. A centrocampo, oltre a Simonetti, da considerare la stagione di Emanuele Gatto, penalizzato dal gioco di Colavitto ma sicuramente in grado di influire positivamente sul gruppo.

Lorenzo Paolucci ha cominciato alla grande, poi l’infortunio, alcune partite non all’altezza, ma in generale un elemento che sul campo sembra meritare la riconferma. Note positive anche dai più giovani: escludendo Pecci e Ruani, visti troppo poco, Fantoni e Lombardi sono due classe 2002 che non hanno tradito le aspettative e che meriterebbero di continuare a lavorare all’ombra del Guasco. Al pari di Mattioli. Sotto le aspettative, per continuità, per errori o per minutaggio, Vitali, Camigliano, De Santis, Prezioso, Petrella e Moretti.

Giuseppe Poli

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