"Vogliamo tornare in campo, il Pietralacroce ’73 è pronto"

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di Giacomo

Giampieri

Direttore Paladini, qual è la vostra situazione?

"Al momento siamo fermi. Abbiamo fatto due mesi con tre allenamenti a settimana, dal 24 agosto a fine ottobre, salvo poi dover interrompere tutto. Ci siamo adoperati molto per rispettare le prescrizioni sanitarie indicate. Penso al distanziamento e all’igiene in particolare. Ma con il discorso delle sedute individuali e l’impossibilità di utilizzare gli spogliatoi abbiamo deciso lo stop. Come molti nella nostra categoria".

Come avete gestito quella finestra iniziale di allenamenti?

"Nel primo mese abbiamo usufruito dell’impianto del Candia Baraccola Aspio, che ringrazio per la squisita ospitalità. Poi terminati i lavori dello stadio Dorico siamo tornati ‘a casa’, all’incirca a metà settembre. Fino alla decisione del blocco maturata dopo il Dpcm maggiormente restrittivo per lo sport".

Al netto di ciò, sareste per ripartire con il campionato?

"Premesso che, a mio parere, il torneo sarebbe potuto partire a settembre perché c’erano condizioni differenti, noi siamo per giocare. E non vediamo l’ora di tornare in campo. Una mossa avventata? Non penso. Solo una grande volontà di fare ciò che amiamo, da abbinare a una rigida osservanza dei protocolli. Serviranno ovviamente comunicazioni a tempo debito dagli organi competenti, in modo da potersi riorganizzare con allenamenti e preparazione".

Magari con un format diverso?

"Perché no. Purché, e lo ripeto, la modifica sia propedeutica a tornare sul campo. Che ci manca troppo. Capisco che con un girone a 13 squadre ci siano incognite, ma sta alla Federazione sciogliere questi nodi".

Del tipo?

"Più delle riunioni congiunte (promosse dal Comitato regionale Marche nelle settimane scorse per ascoltare le impressioni delle società, ndr), che sono utili, ritengo che stavolta si debba dettare una linea chiara e precisa da subito. M’aspetto buon senso. Sì riparte? Bene. Queste sono le date e questo è lo svolgimento del torneo".

Pensa che sarà rispettata la scadenza del 10 gennaio?

"Dubito. Spero, anzi confido, che per quella data saremo già tornati a fare allenamento. Così da poter riprendere le partite a febbraio".

Con quali ambizioni vi presentavate a questo campionato?

"Difficile parlarne in presenza di una situazione emergenziale inedita. Certamente avevamo il desiderio di stare in alto, come abbiamo fatto nelle ultime stagioni, che non equivale necessariamente a vincere il campionato".

Si sbilanci: c’era, o comunque ci sarà, una favorita?

"Penso di sì: la Real Cameranese". Guarda caso, da calendario, la prima avversaria.