Bonaccini e la corsa alla leadership del Pd. "Io in campo? Deciderò presto"

Segreteria Pd, il governatore dell’Emilia-Romagna è pronto: "Al partito serve un nuovo gruppo dirigente"

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Bologna, 12 ottobre 2022 - Suona la campanella domani mattina per i parlamentari emiliano-romagnoli che entreranno alla Camera e al Senato. Sono 43 in totale, 29 a Montecitorio e 14 a Palazzo Madama, e per alcuni sarà un ritorno, per altri un debutto. Emozioni, sensazioni, sorprese nell’organizzazione capillare del cerimoniale parlamentare, tutti loro vivranno un’esperienza particolare perché esordiranno nella prima legislatura della Repubblica a numero ridotto, il saldo scende da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi.

Qualcuno è tra i più giovani, 41 primavere. "Provo tanta emozione, un forte orgoglio e un grande senso di responsabilità – spiega Marco Lombardo, ex assessore del Pd a Bologna ed eletto tra le fila di Azione –. Mi ha colpito molto l’accoglienza quasi familiare da parte degli uffici, c’è una grande organizzazione, ti fanno sentire a loro agio. E poi c’è la politica, spero di lavorare in commissioni che siano attinenti alle mie competenze". Pronto all’esordio anche il bolognese Marco Lisei (Fratelli d’Italia). "Il senso di responsabilità per il lavoro che ci aspetta per dare risposte concrete ai gravi problemi degli italiani ha lasciato poco spazio alla felicità ed all’emozione che certo non sono mancate – spiega il neo-senatore –. Come sempre ci metterò tutto me stesso, ma non abbandonerò il territorio, mi vedrete spesso anche ai banchetti, voglio aiutare i bolognesi sui temi locali".

Già noto tra gli scranni di Montecitorio è il dem Andrea De Maria, al terzo giro. "Saremo alla Camera con Virginio Merola per gli adempimenti legati all’ avvio della diciannovesima legislatura. Io con la stessa emozione e soprattutto con la stessa consapevolezza della grande responsabilità che deve sentire chi è chiamato a rappresentare i cittadini, e a far vivere le nostre istituzioni democratiche". Un ritorno infine anche per la presidente dei senatori di Forza Italia, la bolognese Anna Maria Bernini. "L’inizio è la parte più importante del lavoro – ha dichiarato –. C’è il naturale fermento per l’avvio, gli italiani si aspettano molto da noi. Vogliamo iniziare con il piede giusto, dando subito prova della nostra solidità, il che ci dà la giusta carica per fare bene, ma è anche una grande responsabilità".

Mentre i parlamentari si apprestano a iniziare, c’è un partito che andrà a Congresso non prima del marzo del 2023. Stefano Bonaccini correrà da segretario? Probabile, lui dovrebbe dirlo a breve. "Deciderò in fretta, non è importante essere utili a sé stessi, ma alla comunità. Nelle prossime settimane deciderò – ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna ieri sera a ‘Porta a Porta’ –. Serve un nuovo gruppo dirigente al partito". Intanto però qualcuno già pensa alla successione in viale Aldo Moro, la naturale scadenza sarebbe nei primi mesi nel 2025. In pole position c’è Elisabetta Gualmini, ex assessora al Welfare in Regione ed ex vice proprio di Bonaccini (come Elly Schlein), politologa ed europarlamentare Pd, che a più di una persona avrebbe confidato che il suo obiettivo sarebbe quello, succedere al suo ex principale che sta peraltro apertamente appoggiando in chiave Congresso Pd. Oltre a Gualmini possono giocarsi le loro fiches alcuni assessori, come Andrea Corsini (Trasporti), e Raffaele Donini (Sanità), meno quotato. E poi c’è il tema della nuova vicepresidenza della Regione, bisogna sostituire Elly Schlein, appena eletta alla Camera. In pole, anche se mancano le conferme dirette, ci sarebbe l’assessora Irene Priolo (Ambiente). Per il Welfare, assessorato lasciato scoperto da Schlein, sarebbero in salita le quotazioni del consigliere regionale Igor Taruffi (Coraggiosa), che manterrebbe intatti gli equilibri politici della giunta Bonaccini.