"Ci stavamo risollevando, ma ecco la bolletta" Cifre folli, l’urlo disperato delle aziende

Il caro energia si sta facendo sentire e sono in tanti a cominciare a fare i conti. La ceramica uno dei settori più colpiti. Campinoti: "Il rincaro sui costi dei servizi e delle materie prime lo pagheremo tutti, direttamente o indirettamente"

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EMPOLI

"Questa è la botta finale dopo due anni di pandemia". Riccardo Corsi allarga le braccia sconsolato, demoralizzato, arrabbiato. Quando ha letto la cifra sull’ultima bolletta del gas ha fatto due conti e il risultato è stato scioccante. "E’ praticamente raddoppiata: dai tremila euro che ho pagato lo scorso anno nello stesso periodo siamo passati a seimila", racconta il mastro vetrario che uno dei titolari della ditta My Mylight di Montelupo Fiorentino specializzata nella produzione di vetri artistici.

"Mi aspetto ormai aumenti su tutto – prosegue – Anche le materie prime stanno subendo la speculazione del mercato. Non si trovano più e ogni fornitura si paga a peso d’oro. Non è possibile andare avanti così". L’azienda montelupina conta anche dieci dipendenti. "Ci stavamo risollevando, gli ordinativi erano tornati a crescere, ma con questa nuova mazzata sarà dura – riprende Corsi – Se non cambierà nulla, se non avremo aiuti dallo Stato, ci troveremo a sostenere rincari enormi. Prevedo per i costi energetici dai 30mila ai 40mila euro in più rispetto allo scorso anno". D’altra parte il caro bolletta dell’impresa non può neppure ricadere tutto sul cliente finale. "Non possiamo aumentare troppi i prezzi. Al massimo possiamo applicare un ritocco dal 6 all’8% altrimenti rischiamo di uscire dal mercato", conclude l’imprenditore.

Anche Massimiliano Ninci, titolare della omonima ditta di ceramiche artistiche di Certaldo, che gestisce insieme alla moglie, è molto preoccupato. La ‘sorpresa’ della bolletta monstre la riceverà a primavera, ma è già in pre-allarme. "Per fortuna ho il prezzo bloccato fino a marzo in virtù di un contratto con il gestore del servizio di energia elettrica stipulato un paio di anni fa – spiega – Tuttavia non dormo sonni tranquilli. So per certo che ad aprile toccherà anche a me fare i conti con i maxi rincari. Mi sono già informato, ho fatto delle ricerche, ho confrontato vari fornitori, ma i prezzi più o meno si equivalgono. Hanno fatto cartello. Non si scappa agli aumenti".

Il futuro è incerto e per alcune ditte segnerà la fine dell’attività. "Nel mio settore è un massacro – prosegue Ninci – E’ legato prevalentemente al mercato americano e se dovessero richiudere di nuovo le frontiere sarebbe la fine. Negli ultimi due anni ho visto calare del 70% il fatturato. Alle bollette da pagare si aggiunge anche l’aumento del 15-20% delle materie prime. Una ditta piccola come la mia se deve mettere in conto 10mila euro in più di costi fissi all’anno non ce la fa, infatti – sottolinea - ci sto rimettendo, ma lo faccio per salvaguardare il mio lavoro, nel quale ho investito molto. Ho necessariamente ritoccato del 5% il prezzo del prodotto finale ai clienti, ma di più non posso fare".

Simone Campinoti, presidente di Ceam Group di Empoli, che progetta e realizza moderni sistemi si monitoraggio, telecontrollo e supervisione, è preoccupato per i suoi clienti. "Noi non siamo particolarmente energivori, non siamo cioè un’azienda che ha bisogno di grosse quantità di elettricità e gas per la nostra produzione, ma i nostri clienti sì. Penso alle vetrerie, alle fonderie, alle ditte di ceramica. Ricevo continuamente telefonate di imprenditori allarmati per le bollette che hanno ricevuto o riceveranno. Il rincaro sui costi dei servizi e delle materie prime - dice Campinoti - lo pagheremo tutti, direttamente o indirettamente".

Irene Puccioni