Città della Pieve, Mario Draghi lascia la sua casa in direzione Roma
Un amore a prima vista quello che una quindicina di anni fa scoccò tra Mario Draghi e Città della Pieve, il borgo umbro scelto dal presidente del Consiglio incaricato di formare il nuovo governo come il suo "buen ritiro". Negli anni, il legame tra Draghi e la cittadina che diede i natali al Perugino, è divenuto sempre più forte e ora l'intera comunità tifa per "Mario". Nel giorno in cui si avviano le consultazioni con le forze politiche, tra le vie e le piazze del borgo non si fa altro che parlare delle vicende politiche che coinvolgono il "pievese" Draghi, che stamani è partito per Roma qualche minuto prima delle 9. "E' l'unico che può salvare l'Italia dal baratro, lui è superiore a tutti quelli che ci hanno governato negli ultimi 30 anni", dicono Piero, Renato ed Eliseo, tre amici che non si capacitano come qualcuno in Parlamento non possa dargli fiducia. "Oltre a essere una persona preparata come pochi altri al mondo è anche un grande signore", racconta ancora Eliseo, che svela un aneddoto: "Quando lo incontriamo per strada e lo chiamiamo presidente, lui ci riprende sempre e ci chiede di chiamarlo semplicemente Mario". A sperare che possa farcela a creare una nuova squadra di governo sono pure i più giovani del posto, come Mattia: "Uno come Draghi non si discute e spero che possa guidare il Paese e lo dico anche se non sono del tutto convinto della sua politica finanziaria"