{{IMG_SX}}Ascoli Piceno, 1 aprile 2009 - Palazzo Arengo mette in vendita anche una torre. Della serie, in questi tempi di vacche magre, meglio fare cassa con ogni mezzo, patrimonio architettonico incluso. Anche se, come in questo caso, si tratta di una struttura che ha il sapore intenso della storia.

 

Stiamo parlando di quella torre che si erge dietro Porta Solestà, ovvero la torre dei Grisanti, così denominata perché svetta proprio da una casa che si trova nell’omonima rua dei Grisanti. La realtà che spinge il Comune alla cessione è che, attualmente, la torre poggia su una abitazione che è di proprietà privata. E, dunque, l’amministrazione comunale non ha la possibilità di fruirne in alcun modo.

 

L’idea, quindi, è quella di mettere il bene all’asta per cederla anche se, a rigor di logica, sarebbe stato più semplice e immediato aprire una trattativa diretta con i proprietari della parte sottostante. Ma leggi e burocrazia, in casi come questo, impongono certe procedure anche di fronte all’evidenza dei fatti. Anche un eventuale ulteriore acquirente che non fosse il proprietario dei locali sottostanti, in realtà, non avrebbe alcuna possibilità di fruire della torre stessa. Una torre che, in ogni caso, è vincolata dal punto di vista architettonico.

 

La storia la accredita alla famiglia dei Grisanti, cui era stata dedicata la via omonima dove abitò, nelle vicinanze di Porta Solestà nel quartiere di San Giacomo, Paolino Grisanti, marito di Elisabetta Trebbiani, descritto come un uomo “dedito alle armi”. L’operazione di alienazione, comunque, dovrà prima essere sottoposta – così come per tutte gli altri immobili di pregio architettonico – al controllo della competente Sovrintendenza. Proprio il Piano di riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare è uno degli ultimi atti lasciati in eredità alla nuova amministrazione dalla giunta Celani.

 

L’Ufficio patrimonio del Comune, dunque, ha provveduto ad effettuare la ricognizione dei beni immobili di proprietà dell’Arengo non strumentali all’esercizio di funzioni istituzionali e si è così proceduto alla individuazione dei beni immobili da valorizzare e di quelli da alienare già nel corso dell’anno 2009. E’ stato, quindi, predisposto l’elenco dei beni immobili ricadenti nel territorio comunale, suddiviso in due parti: la prima relativa ai beni di proprietà del Comune suscettibili di dismissione, la seconda contenente l’elenco dei beni immobili comunali oggetto di valorizzazione mediante recupero finalizzato alla riscossione di un canone d’uso. Dunque, da affittare.