{{IMG_SX}}Ascoli Piceno, 10 settembre 2009 - Sei ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip, con il sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo pari a 9 milioni di euro. E' il bilancio di un'operazione di polizia giudiziaria, connessa alla bancarotta fraudolenta della 'Spinelli Trasporti srl'.

 

Nascondendosi dietro il paravento del concordato preventivo concesso dal Tribunale fallimentare di Ascoli Piceno alla ‘Spinelli Trasporti srl’, azienda leader nel traporto merci, l’amministratore della srl Domenico Spinelli, con la complicità del padre, della moglie e di alcuni prestanome, avrebbe sottratto una parte rilevante dell’attivo ai creditori, con cui aveva contratto debiti per 15 milioni di euro.

 

Mediante le analisi della contabilità, dei flussi finanziari diretti verso Paesi esteri - tra i quali il Lussemburgo e la Romania -, degli accertamenti bancari e delle altre attività tipiche promosse, i finanzieri sono riusciti a risalire a loro.

 

In manette sono finiti: Domenico Spinelli, 42 anni di Ascoli Piceno, amministratore della società, Giovanni Piunti, 49 anni di Spinetoli, direttore amministrativo della società, Christiana Mari, 41 anni di Ascoli Piceno, amministratore della società 'EsselogS.r.l., coniuge di Domenico Spinelli; Ivo Spinelli, 66 anni di Ascoli Piceno, socio della società Spinelli, padre dell’amministratore Domenico; Chiara Allevi, 32 anni di Ascoli Piceno, ex Amministratore della società 'Sistema intermodale S.r.l.' e dipendente della 'Spinelli', Maria Rita Antonelli, 47 anni di Ascoli Piceno, Amministratore della società 'A.E. immobiliare', parente di Ivo e Domenico.

 

Le indagini hanno comportato anche il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 9 milioni di euro, tra i quali: un opificio industriale, ubicato nella zona industriale campolungo di Ascoli Piceno, per un valore di oltre 3 milioni; un capannone a destinazione industriale, sito nella zona industriale campolungo di Ascoli Piceno, per un valore di oltre 4 milioni; terreni e fabbricati sovrastanti di un'azienda agricola di Castorano, per un valore pari ad 1 milione e 200mila euro; un appartamento a San Benedetto del Tronto, per un valore pari a 130mila euro; una Porsche Cayenne, un camper Caravan Iveco, una Smart Cabrio, una Mercedes E280, una Mercedes Classe A; 14 rapporti bancari intestati agli indagati e/o a società agli stessi riconducibili, con saldo attivo complessivo di oltre 300.000 euro.