Ascoli, guai a criticare Ganz. E Ninkovic è una delizia

Il pari contro la Cremonese è un risultato giusto, la nostra analisi post partita.

Ninkovic

Ninkovic

Ascoli, 30 settembre 2018 - No, non sarà un'avventura. Ma di sicuro se l'Ascoli è quello di oggi, sarà comunque una strada tortuosa ma bella da percorrere. Facciamo come quando il marito torna a casa dalla moglie e lei gli dice che ha una notizia brutta e una bella da dargli, scegliendo di partire da quella brutta. L'Ascoli prova a giocare, ma al momento è ancora un cantiere aperto che non ha gerarchie dominanti. Passi per l'attacco perché la cattiva sorte in questo caso ha ringhiato sul braccio dell'unico titolare certo della squadra, Hollywood Ardemagni, in porta e a centrocampo, più che in difesa, sembrerebbe che Vivarini non abbia ancora idee ben definite. Chi tra Perucchini e Lanni sia il titolare quando entrambi saranno in completa forma, non è ancora certo, e di sicuro questo gioca molto sulla psiche di due portieri che hanno dimostrato di essere fortissimi tra i pali ma meno solidi dal punto di vista del carattere (non ce ne vogliano, così ci è sembrato) e della decisione specie sulle situazioni “sporche”. In difesa il forfait di Valentini ha reso ancora girevoli le porte della hall dell'albergo chiamato “reparto centrale difensivo”, anche se Brosco, Laverone e D'Elia (a proposito, altro stop speriamo di poco conto...) sembra abbiano prenotato le camere buone per tutto l'anno. Singolare la scelta di schierare Kupisz e non Quaranta a sinistra quando il mancino è uscito, ma è bene rispettare le scelte tecniche. A centrocampo chi è il titolare? Non si sa, ed è per questo che spesso e volentieri debba essere Ninkovic a iniziare l'azione. Non è polemica, è un dato di fatto che Troiano giochi sempre in orizzontale (65 passaggi) e Frattesi, che dovrebbe garantire tocchi di classe e apertura spazi, udite udite, compia solo 18 passaggi in 77 minuti, quasi quanto Perucchini, che però come sapete fa il portiere. Abbiamo finito le cattive notizie. Passiamo alle buone. Ganz. No, non siamo ubriachi. Il Ganz visto oggi, al netto dei centimetri che trasformano la gloria in disperazione, è una buona notizia. Perché è presente dove deve essere: sulla scena del delitto. E quando gli arriva la palla, la calcia verso la porta con convinzione. Sì, per noi vedere Ganz calciare verso la porta, con scarsa fortuna o forse scarso bomberismo, mettetela come volete, è una grande notizia. Perché basterà che il malocchio evapori e la giostra inizierà a girare. Quello visto l'anno scorso neanche la prendeva, la palla. Altra bella notizia, Addae. E qui torniamo al centrocampo. Perché uno come lui non può giocare? Avete visto come “strappa” l'avversario? Gli toglie certezze. Gli toglie il fiato sul gioco aereo. Serve in partite, meno in altre. Ma in una come quella di oggi serviva. Forse prima. Perché se riesci a disciplinarlo sui suoi difetti, ha una qualità che altri del suo reparto non hanno. E' integrato nel mondo Ascoli. Potreste pensare che serva a poco, per noi invece è quasi tutto, specie quando di certezze (visto il ribaltone societario) ne hai poche. Il risultato è un'altra bella notizia. Perché l'Ascoli continua a non entusiasmare, vero, ma a mettere fieno in cascina, dandosi almeno la possibilità di competere, cosa che in passato non è accaduta. La più bella bella notizia la teniamo per la fine. Stiamo indagando sul passato di un giocatore bianconero, vogliamo capire se da piccolo, qualche volta, è passato dalle parti della “Poslasticarnica Dessert” per imparare a produrre dolci di altissima qualità, preferibilmente usando il cacao. Perché solo se siete passati da quelle parti, da piccoli, a Belgrado (anche se è lontana più di 100 km dalla sua Bogatic), si può imparare a creare cioccolatini come quelli che due volte a Salerno, due volte oggi, ha sfornato Dzigi “Nicolino” Ninkovic. Che qualità...