Ascoli Calcio, puoi tornare a sognare

La vittoria contro i lagunari, insieme ai risultati concomitanti, riapre clamorosamente la lotta playoff.

L'esultanza di Ardemagni

L'esultanza di Ardemagni

Ascoli, 22 aprile 2019 - Partiamo da una certezza assoluta. E stavolta la scriviamo all’inizio. L’Ascoli ha vinto. La piccola tifosa Cecilia di Pesaro era in Curva Sud. A Spezia, non c’era. Stavolta sì. Questa è una notizia. Passiamo al campo. La pioggia ha reso la partita, già decisiva contro i lagunari, una vera e propria battaglia. E l’Ascoli, questa è la seconda notizia della serata, ha saputo interpretarla proprio come serviva. Mettendo grinta, attenzione, qualità individuale e un pizzico di buona sorte su ogni pallone. Sapendo di avere limiti e lottando per superarli. Il merito di questo, stavolta, è stato tutto, per forza, del suo allenatore che ha scelto in maniera praticamente perfetta ogni mossa prima e durante i novanta minuti. Da cosa lo deduciamo? Che ha fatto, il Venezia, per pareggiare la partita? Un paio di cross svirgolati ed uno uscito un po’ meglio per il quale ancora sentiamo Milinkovic Savic ridere dalla facilità di presa che ha uno di due metri a cui lanciano un pallone alto e lento sperando che si possa trasformare in gol. C’è un aspetto della fantastica vittoria di stasera che ci piace sottolineare. No, della solidità della coppia Brosco-Valentini abbiamo parlato talmente tante volte (quando lo meritavano) che risulteremmo scontati. E neanche della capacità di Ardemagni di fare bene tutto quello che è compreso nella ricetta del cocktail “Attaccante-area di rigore-palla-gol”. No, non parliamo neanche della canonica e ormai cronica incapacità della squadra bianconera di arrivare ai minuti finali, in vantaggio, già sicura di vincere la partita avendo ormai messo in ghiaccio il risultato. Non ce l’ha, l’Ascoli, questa dote. E non crediamo possa emergere nelle ultime partite. Qual è l’aspetto che ci piace sottolineare? A fine partita i giocatori si sono radunati in gruppo. Hanno atteso l’uscita di arbitro e avversari. Si sono presi per mano e sono andati sotto la Curva Sud a salutare i tifosi. Ma non hanno festeggiato nulla. Eppure la classifica, seppur non in via matematica, dice che l’Ascoli Calcio 1898 FC è salvo. Sapete perché non hanno festeggiato nulla? Perché si vede che nell’intimo di questa squadra c’è ancora qualcosa da inseguire. Noi, dopo Spezia, abbiamo detto che era il caso di dire addio alla serie A, ai playoff per la Serie A. Ma se questa squadra, a fine patita, non festeggia la salvezza, vuol dire che spera ancora in altro. E per un tifoso ma pure per un addetto ai lavori, questa è una grande notizia. Dai, Ascoli, fa in modo che dovremo rimangiarci quel titolo dopo la partita del Picco. A noi non dispiacerebbe mica. In fondo, adesso, cosa hai da perderci? Daniele Perticari