Ascoli, incubo senza fine. Almeno per ora…

La sconfitta di Pisa lascia i bianconeri all’ultimo posto in maniera desolante. Ma qualcosa di buono, all’Anconetani, si è visto.

Riad Bajic (Ascoli)

Riad Bajic (Ascoli).

Ascoli, 8 dicembre 2020 - Il modo in cui l’Ascoli perde a Pisa è la perfetta cartina di tornasole di questo avvio di stagione dei bianconeri. Partita equilibrata con leggero dominio casalingo nel primo tempo, tempesta ormonale picena nella prima parte della ripresa con tanto di gol e miracoli del portiere di casa. E poi, il blackout. Il solito, immancabile, blackout che dà la possibilità a chiunque di mettere le mani sul malloppo senza neanche uno sforzo troppo eccessivo. POLLI. Diamo l’attenuante a mister Delio Rossi di conoscere ancora superficialmente i suoi giocatori. E di avere avuto un’idea sicuramente giusta, vista l’inerzia della partita: cambiare gli esterni offensivi, quelli che avevano la cifra più alta del pomeriggio sul contachilometri per permettere al suo Ascoli di avere forze fresche negli spazi e provare a chiuderla. Le intenzioni, però, sono una cosa e il campo spesso (e purtroppo, aggiungiamo) ha in serbo situazioni alternative. Ecco quindi che il già poco edificante ruolino di marcia della stagione deve aggiornarsi con due gol subiti, concedetecelo, veramente da polli. E di conseguenza l'allenatore deve uscire dal campo con la prova che i suoi cambi, invece che chiudere la partita, hanno sortito l'effetto diametralmente opposto. GIALAPPA’S. Ma torniamo ai gol subiti. Soprattutto il secondo, perché è inaccettabile che un attaccante appena entrato vada in due contro due in campo aperto, si allunghi la palla e venga recuperato dal centravanti avversario dopo aver ignorato il compagno quasi solo a centro area. Facendo ripartire un contro-contropiede che si trasforma (grazie anche all’errata considerazione di Spendlhofer che ha preferito evitare il rosso mandando Birindelli verso Leali) in harakiri vero. Qualcosa da “Mai dire Gol”, se ci fosse ancora la fantastica trasmissione della Gialappa’s. E pensare che per passare in vantaggio con un bellissimo (ed è il secondo!) gol dalla distanza di Bajic, l’Ascoli aveva dovuto sudare e meritarselo, quel vantaggio. Arrivato grazie al suo uomo, questo possiamo dirlo, che oggi la identifica di più. Uno che corre, ce la mette tutta, è consapevole dei propri limiti, ma non lesina mai sacrificio ed impegno, anche se nella vita dovrebbe fare (anche) altro. CORDA. A cosa appellarsi, oggi? Prima di tutto alla necessità di autoconvincersi che se si rimane concentrati e compatti, non può andare sempre tutto alle ortiche. E che se Delio Rossi sarà il futuro a breve termine del Picchio vanno subito, immediatamente, cercati giocatori per permettergli di vincerle, le partite, quando si volta verso la panchina in cerca di soluzioni in corsa. E’ il peggior momento sul campo della storia recente dell’Ascoli Calcio, ma una buona notizia ve la vogliamo comunque dare: il campionato è solo all’inizio e la storia dice che in genere, è meglio essere giù di corda a Natale che a Pasqua… Daniele Perticari