Brescia-Ascoli 1-1, Donnarumma replica a Cavion

La prestazione della squadra di Bertotto è sicuramente positiva. E nel finale Saric sciupa il match ball

Brescia-Ascoli, la rete di cavion (foto Ansa)

Brescia-Ascoli, la rete di cavion (foto Ansa)

Ascoli, 26 settembre 2020 - Provate a pensare di aver fatto un lungo viaggio in macchina. A volte tortuoso. Poi faticoso perché la strada, tutt’altro, è solo una lunga distesa dritta e monotona. E prima di arrivare a destinazione, vi viene la smodata, irrefrenabile voglia di abbassare i finestrini incuranti della temperatura esterna e di alzare al massimo il volume della vostra autoradio. Ecco, è il momento in cui mettete la mano sulla rotellina per far salire i decibel. Stoppate. E’ lo stesso momento in cui Saric si trova con la palla sul piede. Da solo. Davanti a Joronen. Stoppate. La riprendiamo più avanti la scena finale del film della partita.

Una partita (finita 1-1) che in pochi, forse solo Bertotto, avevano immaginato così. Raramente abbiamo visto una squadra messa assieme nel vero senso della parola “da pochi minuti” rispondere in maniera ordinata e con qualche spunto come accaduto stavolta all’Ascoli di Brescia: ordine, qualche idea offensiva, molta organizzazione difensiva mista a densità, giocate semplici ed una interessante simbiosi nata sulla fiducia immediata specie tra i due centrali difensivi. Perché se c’è una cosa che ci ha favorevolmente impressionato dell’Ascoli di Mompiano, è proprio la qualità individuale e l’ordine con cui Corbo e Avlonitis si sono presentati in campo, da quasi perfetti sconosciuti, andando ad aggredire una coppia di attaccanti ed una fase offensiva che comunque, nonostante la retrocessione, non aveva sfigurato nel finale della scorsa stagione in serie A. Peccato per l’unica vera sbavatura sul gol (perché il miracolo di Leali su Chancellor è dovuto ad un blocco e non ad una dormita) ma in assoluto vanno fatti grandi complimenti alla nuova coppia centrale bianconera, in attesa di capitan Brosco.

Un altro aspetto interessante è che non esistono cagnacci in mezzo al campo. Buchel, Saric e Cavion dimostrano di poter giocare corto e ampio, andando ad aprire spazi al buio dove sugli esterni Bertotto dà la sensazione di voler piazzare il “piano uno” offensivo. E il piano “due”? E’ quello degli inserimenti dei tre sopra. E il piano “tre”? Quando avranno gamba gli esterni, è quello dei cross per Bajic. Un pivottone tutto cuore e piedi neanche troppo maleducati che, dentro l’area, può fare male o far far male ai compagni. E’ vero, il Brescia ha giocato più di mezzora in dieci. Ma conta relativamente.

Ah, vero. Dobbiamo ritornare alla scena finale. Palla dentro di Saric, dalla radio sale vibrante “Blitzkrieg Bop” dei Ramones (quella che inizia con “Hey, ho! Let’s go!”, per farvela breve…). Palla fuori (o parata), braccio fuori dal finestrino con qualche beat in meno, ma il suono più dolce e tranquillizzante di “Sparring partner” di Paolo Conte. Joronen para. E’ 1-1 finale. Paolo Conte sussurra. L’Ascoli non è uno sparring partner. “Il suo sguardo è una veranda, tempo al tempo lo vedrai”. Non è andata poi così male…

Il tabellino

Brescia-Ascoli 1-1

Brescia (4-4-2): Joronen 6.5; Mateju, Chancellor, Papetti, Martella; Spalek (17'st Morosini 6), Dessena, Labojko (35'st Ghezzi), Zmrhal (17'st Van de Looi); Donnarumma (12'st Mangraviti), Aye'. In panchina: Kotnek, Skrabb, Semprini, Bjarnason. Allenatore: Delneri.

Ascoli (4-3-3): Leali; Pucino, Corbo, Avlonitis, Sarzi Puttini (35'st Padoin); Cavion (21'st Eramo), Buchel (21'st Petrucci), Saric; Cangiano (14'st Matos), Bajic, Chiricò. In panchina: Sarr, Ghazoini, Semeraro, Sini, Donis, Malle', Tassi, Vellios. Allenatore: Bertotto.

Arbitro: Abbattista di Molfetta.

Reti: 1' pt Cavion, 32' pt Donnarumma

Note: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori: 700 circa. Espulso al 10'st Papetti per fallo su chiara occasione da gol. Ammoniti: 14'st Mangraviti (B), 48'st Petrucci (A). Angoli: 4-3. Recupero: 0'; 6'.