Ascoli, Quaranta da applausi. Ma ora devi 'comprare' i gol!

Seconda partita della gestione Sottil senza subire reti, passi in avanti dal punto di vista della compattezza, ma davanti serve una svolta totale

Ascoli, 23 gennaio 2021 - Parliamoci chiaramente. Non è proprio il caso di fare discorsi schizzinosi davanti ad uno zero a zero figlio di poche occasioni da gol, quasi nessuna e di qualche azione che, con un po’ più di spirito malandrino, avrebbe potuto regalare sussulti diversi a questa squadra. Follia. l’Ascoli, lo dicono ormai anche i numeri, ha clamorosamente voltato pagina ed oggi è una squadra quadrata che per subire gol deve essere quantomeno assediata dall’avversario. cinque partite con Sottil, due volte “clean sheet”, due gol subiti sugli sviluppi di palla inattiva (che valgono lo stesso eh, non minimizziamo) e la consapevolezza che per svoltare la stagione di questa squadra serva soprattutto follia davanti. Quella follia che anticipa di uno-due-tre secondi la partita di calcio regalando palloni per finire ad esultare per un gol. ma andiamo in ordine con le idee, altrimenti rischiamo di criticare la scarsa prolificità di una squadra di calcio parlando del nulla e compiendo lo stesso errore. Sigaretta. Danilo Quaranta. proprio lui. non è una scoperta di nessuno, perché gravita nel sistema solare bianconero già da qualche anno. e allora lo vedi in campo, diligente, dignitoso, capace di essere né “il più bravo della classe”, né l’elemento da emarginare perché a dodici anni ha già insegnato ai compagni come si accende la sigaretta. gioca, spessissimo pulito, con grinta, in anticipo, con costrutto, tiene la linea, ogni tanto si concede qualche piccola licenza (oggi con Gigliotti ha rischiato, eccome, dopo essere saltato a farfalle). Eppure è, a tutti gli effetti, un giocatore utile come titolare di una squadra dell’attuale calibro dell’Ascoli. Ecco, come Quaranta, e non pensiamo di fargli alcun torto, ce ne saranno decine di ragazzi così. come è stato orsolini (oddio, lì c’è anche tanta madre natura a bagnare di talento e dribblomania), come è stato Carpani, insomma, come tutti quei ragazzi che sono cresciuti sotto le cento torri e hanno avuto una chance “incidentale” invece che meritata. e invece, questi giocatori, che costano poco, non diciamo nulla perché non è vero, sono quelli che salvano le squadre. Economicamente e soprattutto moralmente. Perché oggi, nel Piceno, un bambino (quando potrà tornare a farlo, speriamo presto!) si sveglierà pensando che sì, un giorno, anche se non sei Jaap Stam o Alessandro Nesta, potrai diventare un giocatore titolare dell’Ascoli. Crescendoci. Allenandoti. Sbagliando. Andando fuori per maturare. Per poi essere utile e tornare in campo. chiusa parentesi, anzi no. Bravo Danilo! Pallonate. Andiamo avanti: è fondamentale non sbagliare le ultime scelte per l’attacco, adesso. Perché l’attacco dell’Ascoli è un cantiere in corso, lo vediamo tutti, ma non potrà esserlo più di altre due settimane. La squadra si è compattata, ha capito qual è la sua indole. Ora servono gol. Servono gol garantiti. Non è possibile fare scommesse. Non è tempo del “soddisfatti o rimborsati”. Perché il campionato ti aspetta ancora per poco. Dopo sarà troppo tardi. E, diciamocelo francamente, questa squadra, rimessa in sesto dalla coppia Sottil-Polito, merita di averla, una chance di giocarsi qualche partita prendendo a pallonate gli avversari. Se lo merita perché al netto delle tante critiche (a tratti al limite dell’invettiva) che ha ricevuto, è ancora viva e tosta. Perché se non sei vivo e tosto, un avversario come il Chievo decide senza problemi quando inghiottirti. E al Del Duca, questo, stavolta, non è accaduto…