Di Campli, altro decreto ingiuntivo all’Ascoli

Battaglia legale Il procuratore abruzzese rivendica un credito di 42.700 euro: si torna in tribunale

Donato Di Campli con Favilli (Instagram)

Donato Di Campli con Favilli (Instagram)

Ascoli, 18 gennaio 2019 - Ci risiamo. Il procuratore Donato Di Campli torna a battere cassa, l’Ascoli non si ritiene in obbligo di corrispondergli alcuna cifra e la questione finisce in tribunale. Dal foro di Lanciano (sede della battaglia legale strettamente legata a Favilli, risalente a fine 2018) a quello di Ascoli: il decreto ingiuntivo telematico è stato notificato a corso Vittorio Emanuele il 10 gennaio.

Nel testo, firmato dal giudice Enza Foti, si legge: «Letto il ricorso per la concessione di decreto ingiuntivo depositato da Supporter Management Srl (l’agenzia che fa capo a Di Campli ndr), rilevato che dai documenti prodotti il credito risulta certo, liquido ed esigibile, considerato che sussistono le condizioni previste dall’art. 633, il giudice Enza Foti ingiunge all’Ascoli Calcio 1898 di pagare alla parte ricorrente per le causali di cui al ricorso, entro quaranta giorni dalla notifica del presente decreto, la somma di 42.700 euro, gli interessi come da domanda, le spese di questa procedura (oltre 1.000 euro ndr). Avverte la parte ingiunta (l’Ascoli ndr) che ha diritto di proporre opposizione contro il presente decreto davanti a questo tribunale nel termine perentorio di quaranta giorni dalla notifica e che in difetto il decreto diverrà esecutivo e definitivo».

La somma, 42.700 euro appunto, è relativa alle procure legate agli ingaggi dei calciatori della scuderia Di Campli che sono transitati per Ascoli negli ultimi due-tre anni: Favilli, Lanni, De Santis, Perez (per un periodo), Orsolini, D’Egidio, Manari e Santini. I 213.760 euro dell’altra causa, quella del tribunale di Lanciano, emersa a inizio ottobre 2018, erano invece vantati da Di Campli per la cessione di Favilli (e non per il suo ingaggio come quest’ultima) alla Juventus.

Ora come allora l’Ascoli rispedisce al mittente la richiesta puntando il dito verso l’ex proprietario Francesco Bellini. Allo stesso modo, ora come a ottobre le domande sono le stesse: dimenticanza del vecchio patron? Omissione? Che cos’altro? Anche stavolta, a meno che non si arrivi ad un accordo, sarà il tribunale a decidere. Dal canto suo Di Campli si lascia andare a un solo commento: «Non ho nulla contro questa società, nonostante mi senta ostracizzato da loro. Mi dispiace che si sia creata questa situazione ma il credito che vanto verso l’Ascoli, Calcio o Picchio che sia, è legittimo e certificato».

MERCATO. Come detto nei giorni scorsi, non arriverà nessuno (tranne il giovane Chajia) prima della partita di Cosenza. L’Ascoli concentrerà gli sforzi sul mercato a partire da lunedì: in città, nei giorni successivi, sono attesi almeno altri quattro rinforzi, a partire dal portiere Milinkovic Savic e dall’attaccante Scamacca.

Gigi Mancini