Entella - Ascoli 3-0, il Picchio non sa più vincere

Serie B, 28esima giornata. I bianconeri vanno subito in difficoltà

L'Ascoli perde con l'Entella, per Stellone ancora nessuna vittoria (foto LaBolognese)

L'Ascoli perde con l'Entella, per Stellone ancora nessuna vittoria (foto LaBolognese)

Chiavari (Genova), 8 marzo 2020 - Poco da dire. Poco da commentare. Poco, al di là del tabellino, da raccontare. L’Ascoli non solo non sa più vincere (e con Stellone alla guida arriva a cinque partite senza successi) ma perde in maniera inopinata, inopinabile e senza quasi opporre resistenze all’avversario. Finisce 3-0 col possesso palla è l’unica cosa in equilibrio della prima fase del match, quella che lo decide. Bastano ventidue minuti a far crollare ogni velleità picena di riagganciarsi ad un campionato col sorriso sulle labbra. E le certezze statistiche derivano anche dai tre schiaffi che l’Entella rifila ai bianconeri asciugandosi minime sindacali gocce di sudore per arrivare da Leali. C’è tutto il repertorio della squadra incapace di difendersi: la palla persa da un difensore centrale (Gravillon), che imposta inutilmente l’azione a sessantacinque metri dalla propria porta, l’assoluta lentezza nell’accorciare sul centrocampista al limite dell’area (Paolucci, minuto 8’), capace di prendere la mira, respirare, coordinarsi ed esultare, la colpevole dormita di un difensore (sempre Gravillon 13’) che lascia da solo il suo avversario diretto su palla inattiva, incurante che sia uno al quarto centro stagionale, tutti col copia-incolla, il sonno collettivo sul cambio fronte e nessun raddoppio mentre De Luca si fa beffe di Valentini per ottenere un rigore (22’) sacrosanto che con precisione va pure a realizzare. Non è difensivo e non è neanche offensivo, l’Ascoli di Stellone. Semplicemente non esiste e per fargli male bastano giocate lineari ed elementari. Questa è una notizia, oltre che un campanello d’allarme. E non si parli di condizione atletica ereditata, perché cinque degli undici in campo in Liguria con Zanetti non c’erano proprio. Contini deve fare il minimo sindacale: su Trotta quando la sfida è in equilibrio, perché l’ex Frosinone gli spara centralmente. Più tardi, ma il tappo di champagne è già saltato, superandosi sempre sul centravanti in nero vestito per evitare che la fiammella possa riaccendersi prima del riposo. Di Morosini, Ninkovic, Brlek, degli esterni, nessuna notizia. Quando si riparte Contini dimostra a Leali che un portiere, miracoleggiando, può mettere in ghiaccio qualsiasi risultato. Il tocco di Sernicola su corner di Ninkovic è velenoso, ma il portiere di casa è in giornata di grazia. Il 4-3-2-1 con cui Stellone prova a ridisegnare, dalla mezzora, i suoi, porta Trotta ad un passo dal gol su assist di Scamacca, ma il piattone dell’ex Crotone è inguardabile. E’ l’unica vera prova di ingaggio nel secondo tempo, che in maniera quasi paradossale si gioca in situazione di semipalleggio quasi come se la contesa fosse in parità a fine stagione e l “X” sia risultato gradito ad entrambe. Non un acuto, non un’uscita di nervi per provare a scardinare i liguri. Brutto, bruttissimo dirlo, ma se questo è l’Ascoli di Stellone non è solo normale che venga risucchiato in zona retrocessione. E’ sportivamente giusto. Per fortuna siamo solo a metà marzo.

Entella Ascoli, il tabellino

ENTELLA (4-3-1-2): Contini; Settembrini, Poli, Pellizzer, Sala; Mazzitelli, Paolucci (46’ Toscano), Dezi; Schenetti (81’ Nizzetto); Morra, G.De Luca (71’ Chajia). Zaccagno, Paroni, Currarino, Bruno, Crialese, Adorjan, Rodriguez, M. De Luca, Mancosu. All.Boscaglia ASCOLI (4-4-1-1): Leali; Andreoni, Valentini, Gravillon, Sernicola; Brlek (55’ Pinto), Cavion, Eramo (79’ Troiano), Morosini (55’ Scamacca); Ninkovic; Trotta. Marchegiani, Novi, Pucino, Ferigra, Sankoh, Petrucci, Piccinocchi, Covic, Matos. All. Stellone ARBITRO: Robilotta della sez. di Sala Consilina RETI: 8’ Paolucci (E), 13’ Poli (E), 22’ G. De Luca su rig. (E) NOTE: ammoniti Valentini, Sernicola (A) Pellizzer, Poli (E) per gioco falloso. Recupero 1’+4’. Partita giocata a porte chiuse.