Ascoli Calcio, se attacchi, non perdi

La sconfitta di Frosinone apre la scena ad una soluzione, forse l’unica possibile, per far coesistere tutti i giocatori offensivi della squadra.

Mister Andrea Sottil (Ascoli Calcio)

Mister Andrea Sottil (Ascoli Calcio)

Ascoli, 23 ottobre 2021 - Da dove partiamo? Ok, una riga, non di più, perché veramente non ne possiamo più. Se l’Ascoli non risolve il problema di concentrazione sulle inattive, rischia più della zona sinistra della classifica. Basta. Siamo stufi di parlarvi della solita solfa. Mensa. Quello che rimane nella stiva del pullman di ritorno dallo Stirpe è un qualcosa di diverso, ha sapore amarissimo come tutte le sconfitte meritate ma evitabili. La domanda è scontata: perché, Ascoli, hai paura di essere diverso da quello che volevi essere? Il destino, qualche scelta di mercato un po’ naif, la vita che scorre ti hanno consegnato, a metà ottobre, una squadra che è composta da una difesa non eccellente (specie sugli esterni, lo dicono i fatti, se a quasi un terzo di campionato non esistono gerarchie), un centrocampo di corsa e qualche disattenzione, e quattro-cinque giocatori dalla cintola in su che se da folle totale butti tutti assieme in pentola… oh, il risultato è un piatto buono, saporito, un po’ troppo piccante, ma in ogni caso qualcosa di diverso rispetto a quello che si mangerebbe in qualsiasi mensa aziendale del campionato cadetto. Folle E allora, proprio perché il campo ce lo sta dicendo (e neanche a bassissima voce), perché non provare e provarci. Quattro dietro per forza, con tutti i loro limiti, fermo restando il fatto che Botteghin rimane uno da cui imparare e che nel Piceno non si vede da tempo (insultateci, ma la continuiamo a pensare così). Un operaio davanti alla difesa (che può tranquillamente essere Buchel, perché sa anche far cantare il pallone), Iliev davanti a dare profondità e tutti gli altri dal piede caldo a mandare dallo psicologo allenatore e giocatori avversari. Nel nostro miglior mondo possibile, non esiste un motivo (uno) per cui gente come Dionisi, Bidaoui, Sabiri e Fabbrini non debbano provare a giocare assieme, dialogando e cercando spazi. Sono loro ad essere un problema per gli altri, non per Sottil. Averli assieme dalla tua parte, ora che la vita ha deciso così, non può essere un limite. Certo, l’allenatore deve saperli disciplinare per mandarne uno o due alla volta ad aiutare i compagni nella corsa indietro, ma perché non provare a renderla folle normalità? Cassoulet Non dimentichiamoci di una cosa: nel calcio vince chi non prende gol. Lo dice la storia. Ma quest’Ascoli, almeno adesso, gol lo prende anche se si difende. E allora provi ad attaccare. Le armi le ha. Il campo sembra parlare chiaro. Avete mai mangiato la Cassoulet de Toulouse? Se leggete gli ingredienti, direste che è follia mettere tutto assieme nella pentola di coccio. Assaggiatela e ne riparliamo…