Il Picchio sa già dove volare

La squadra di Zanetti mostra identità, partendo da una base già ben definita. Il risultato è l'unica nota stonata della serata

Paolo Zanetti

Paolo Zanetti

Ascoli, 5 agosto 2019 - La volete sapere la notizia della serata? Dai, ve ne diamo due. La prima è che l’anno scorso, di questi tempi, l’Ascoli, Ascoli e i tifosi bianconeri sono andati a dormire, la sera della partita con la Viterbese, convinti che a breve sarebbe uscito fuori, in qualche settore dello stadio, il cartello “Scherzi a parte”. Zero a quattro e, per l’appunto, bianconeri scherzati da una squadra che sarebbe poi stata una semplice comparsa del campionato di Lega Pro (con i dovuti distinguo che conosciamo tutti). Dopo Ascoli-Frosinone, invece, chi era al Del Duca va a casa consapevole che il calcio di Zanetti è ancora celato dentro l’armatura di quello di Vivarini, perché parliamoci chiaramente. Non è stata una prestazione diversa, troppo diversa, da quelle che i bianconeri hanno interpretato con il loro vecchio allenatore. Vi sembra una brutta notizia? Allora non ci siamo spiegati. L’Ascoli che ha giocato contro la squadra di Nesta, tra le maggiori accreditate alla lotta promozione del prossimo campionato, ha mostrato identità consolidata, qualche idea nuova e ha messo due-tre stelline dorate sul prato verde disegnato come si disegnano in estate le formazioni delle squadre del cuore. Gerbo è uno che prova a tirare in porta appena ha spazi e luce, D’Elia corre, corre, corre e spesso va fino in fondo, Ninkovic continua ad essere croce e delizia (senza isterismi), e se vuoi superare Brosco puoi solo fregarlo passandogli alle spalle e sperando che non se ne accorga. Certo, Petrucci ha steccato quando ha provato le aperture verticali, ma ce ne fossero di giocatori che sbagliano provando a uscire “dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta”. Anche Quaranta e Chajia paiono avere un pizzico di personalità in più rispetto alle uscite della scorsa stagione. E poi Lanni che il suo paio di “paratoni” li mette sempre a referto, Laverone che è instancabile, di già, anche se la copertura sul lato debole deve rileggerla e ripeterla 10 volte. Insomma, la sera di Sant’Emidio del tifoso bianconero è amara per il risultato, ma è bitter (tanto per darle un sapore più “yeah”) con una foglia di menta per il progetto tattico di Zanetti. Uno che urla. E che sa già quello che vuole. I gol, arriveranno. A nanna stasera va un Picchio che già può specchiarsi senza storcere il muso.