Lecce Ascoli, così Ciciretti ha salvato la vita a Scavone

Insieme a Mancosu è stato il primo a intervenire aiutandolo ad estrarre la lingua

Lecce-Ascoli, l’intervento di Ciciretti per soccorrere Scavone (Foto LaPresse)

Lecce-Ascoli, l’intervento di Ciciretti per soccorrere Scavone (Foto LaPresse)

Ascoli, 3 febbraio 2019 - Amato Ciciretti, fantasista talentuoso e vero colpo di mercato dell’Ascoli, deve ancora mostrare tutto il suo valore in campo ma, di certo, nessun gol e nessuna giocata eguaglieranno mai la prodezza realizzata venerdì sera allo stadio Via del Mare di Lecce.

E’ stato proprio l’ex Parma, insieme al collega giallorosso Marco Mancosu, capitano dei salentini, a intervenire per primo dopo il serio infortunio occorso a Manuel Scavone. Ciciretti, che dopo il fischio d’inizio stava già correndo verso la zona occupata da Beretta e dallo sfortunato centrocampista avversario, quando lo ha visto cadere a terra in quel modo non ci ha pensato su e ha proseguito la sua corsa fino a lui, chinandosi per capire cosa stesse accadendo. Anche dalle immagini Rai si vede chiaramente Ciciretti portare le mani sul volto di Scavone.

Vicino a lui ci sono altri giocatori tra cui, in particolare, Marco Mancosu, capitano del Lecce. Non è chiaro chi dei due abbia tirato fuori dalla gola la lingua del giocatore, fatto sta che la loro prontezza, che ha anticipato di diversi (infiniti) secondi l’arrivo del medico, potrebbe essere stata decisiva.

I dottori dello staff medico giallorosso insieme a quelli della croce rossa, arrivati con tanto di barella al seguito, hanno fatto il resto, ma se non ci fosse stato il gesto di Ciciretti e Mancosu, forse, l’esito sarebbe stato diverso. Scavone ha trascorso la scorsa notte in ospedale, dove si è sottoposto a diversi accertamenti, e sembra che l’allarme sia rientrato del tutto. «Ha subìto un’iposistolia, cioè una diminuzione della frequenza cardiaca e una momentanea sofferenza ipossica a livello cerebrale – ha detto ieri il dottor Peppino Palaia, storico medico sociale dei salentini –. Dopo la ventilazione in maschera sul campo si è ripreso, ma è scontato che ora, reduce pure da un forte stress emotivo, avrà bisogno di recuperare gradualmente. Magari gli basteranno pochi giorni, valuteremo la reazione».

«Dopo avergli parlato poco dopo il fatto – ha proseguito Palaia – stamattina (ieri mattina ndr) l’ho sentito al telefono e abbiamo scherzato. Sono stato rassicurato anche dal dottore Pulito, primario del reparto di rianimazione: Manuel non ha avuto bisogno di supporto rianimatorio e potrebbe lasciare nelle prossime ore l’ospedale». Oltre all’Ascoli anche il Parma, sua ex squadra fino a poche settimane fa, ha espresso vicinanza al ragazzo attraverso tutte le sue pagine social. Una vicenda inizialmente drammatica, dunque, che sembra essersi trasformata in storia a lieto fine e che, una volta tanto, ha unito società e tifoserie di colori diversi.