Ascoli calcio, Tesoro e i nuovi acquisti. "Qui giocatori di livello"

Il Ds racconta il mercato appena concluso tra aneddoti e difficoltà. Le prime parole di Trotta, Morosini ed Eramo

Ascoli, la presentazione dei nuovi giocatori: Eramo Trotta e Morosini (Labolognese)

Ascoli, la presentazione dei nuovi giocatori: Eramo Trotta e Morosini (Labolognese)

Ascoli, 5 febbraio 2020 - Qualche rimpianto, ma soprattutto grande soddisfazione per l’arrivo di “diversi giocatori di livello assoluto”. È il bilancio del mercato di gennaio dell’Ascoli fatto dal ds bianconero Antonio Tesoro questa mattina in sede. Una conferenza utile anche per spiegare, tra aneddoti e qualche sassolino, tutte le trattative della sessione, definita da lui stesso “la più difficile da quando sono qui”. I motivi: “Tanti episodi ci hanno fatto cambiare strategia e sfumare obiettivi” spiega. Tra questi i tanti infortuni di inizio anno, il caso Da Cruz, (“Un giocatore su cui puntavamo, ma che abbiamo dovuto escludere dal progetto perché non c’erano più le condizioni base”), ma anche la “veemente contestazione che forse ha allontanato qualche obiettivo volenteroso solo qualche giorno prima a venire”. Fino al cambio di panchina: “Zanetti voleva un play classico, tecnico – svela il dirigente -, mentre Stellone come idea preferisce altri giocatori. Ci siamo dovuti adattare”. Quindi, in risposta a qualche mugugno della tifoseria, dice: “Lo diceva Boskov, ma lo pensa chiunque sta qui per due settimane: la piazza tende spesso a perdere contatto con la realtà, da inizio anno è capitato tante volte, ma questa pressione insostenibile è nemica dei risultati. Per non parlare della frequente distorsione delle notizie”.

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Quindi ecco, situazione per situazione, come si è svolto il mercato. A partire dai nuovi arrivi presentati oggi alla stampa: Mirko Eramo, Leonardo Morosini e Marcello Trotta. Sull’ex Entella: “Un profilo importantissimo che in passato molte volte ho provato a prendere senza riuscirci. C’era stato un sondaggio a inizio mercato, ma la sua squadra non lo mollava. Si è riavvicinato nei giorni scorsi, ma poi sembrava lui averci ripensato per motivi personali. Dieci minuti dopo il procuratore mi disse che si era convinto”. Sull’ex punta del Frosinone, invece, spiega. “È forte, un grande attaccante che può stare benissimo in Serie A. È in prestito ma abbiamo intenzione di riscattarlo (500mila Euro la cifra, nda)”. “Morosini è un altro mio pallino, è venuto con entusiasmo in una trattativa partita a novembre. Sul finire aveva avuto anche offerte dalla Championship”.

Sulla mancata partenza di Nikola Ninkovic, invece, Tesoro chiarisce: “Il girone di andata ci ha dimostrato che avere troppi galli in un pollaio è rischioso per lo spogliatoio. E l’idea era cambiare la natura della squadra, meno qualità più sacrificio in campo, così come rinunciare al trequartista per una questione tattica. A Nikola voglio veramente bene, lo considero una persona vera in un mondo finto. È rimasto per una sua scelta personale e coerente dall’inizio del mese che gli ha fatto rifiutare tre proposte. Ha deciso di rimanere e ora deve scalare una sua montagna. Io sarei il più felice se tornasse il Ninkovic che conosciamo. Lo scambio con Buonaiuto? Non è saltato per lui, Pulcinelli ci aveva autorizzato ad andare avanti anche senza lo scambio”. Riguardo il guineano Sanko, dice: “Avevamo puntato Carraro e Castagnetti, ma Stellone preferiva un altro tipo di giocatore in quel ruolo, così abbiamo scelto lui. Ha rescisso col Caen l’ultimo giorno di mercato, mercoledì prossimo farà gli ultimi test medici”. Infine Ranieri “Penso sia fortissimo, lo inseguivo da questa estate e abbiamo aspettato fino all’ultimo”.

“Sono molto molto felice di essere in una società dalla storia fantastica – le prime parole di Eramo -. I miei tentennamenti erano per motivi familiari, nulla sull’ambiente o la società, ma con due bimbi piccoli era difficile spostarsi a gennaio. Ma sono certo che è la scelta migliore per me. Il ruolo? Soprattutto mezz’ala o centrale, ma dico sempre che pur di giocare mi metto anche in porta. Il gol all’esordio come Trotta e Morosini? Se segnano ancora loro va bene lo stesso”. “Conoscevo già la città e vanto anche una presenza in curva con mio nonno quando mio fratello segnò contro il Cittadella – svela Leonardo Morosini -. Io nuovo leader? Posso dire che il mio atteggiamento sarà positivo e che la mia prima caratteristica è la generosità”. Infine Marcello Trotta che racconta: “Avevo bisogno di nuovi stimoli, ma non era semplice venire. Mio fratello, però, conosceva la mia volontà e lo ribadiva al ds ogni giorno”. Sul gol all’esordio dice: “Tornare a segnare è stata una bella sensazione, mi mancava. Mister Stellone? Un grande impatto, stiamo già seguendo alla lettera i suoi concetti. Sono sicuro che mi saprà consigliare bene essendo un ex attaccante”.