Ascoli Picchio, Lores Varela. "Il fattore campo sarà determinante"

Il fantasista del Picchio sogna il gol sotto la curva sud, magari proprio nella sfida con il Carpi

Il sudamericano dell'Ascoli Ignacio Lores Varela

Il sudamericano dell'Ascoli Ignacio Lores Varela

Ascoli, 5 aprile 2018 - Lores Ignacio Varela, fantasista uruguaiano dell'Ascoli, è pronto per la prossima sfida in casa, quella che sabato pomeriggio al Del Duca stavolta vedrà di scena il Carpi. Il 26enne di Montevideo dopo aver propiziato i due successi casalinghi contro Ternana e Bari, e il gol in grado di strappare il pari di La Spezia spera di ripetersi anche contro la formazione emiliana allenata da Nicola Antonio Calabro.

Nella sua mente e in quella dei compagni di squadra è ancora viva l'amarezza del ko subito (4-2) lo scorso 4 novembre 2017 al 'Cabassi'. “Nel match d'andata abbiamo pagato l'inesperienza – ha spiegato il trequartista attraverso il sito ufficiale del club -. Sappiamo che sabato sarà una partita decisiva. Il Carpi è una squadra a cui basta poco per vincere le partite, ha attaccanti che corrono molto e allo stesso tempo è una squadra compatta che si chiude bene. Avremo davanti un avversario difficile da affrontare. Per noi sono arrivati i risultati positivi in un momento importante della stagione e chi è dietro non sta mentalmente come l'Ascoli di oggi. Sappiamo di avere una grande opportunità. I risultati delle altre ci interessano fino a un certo punto, sappiamo che dobbiamo continuare a lottare perché siamo ancora in basso. Il fattore campo può essere determinante”. Una stagione che ha visto Varela partire bene per poi affrontare delle difficoltà per qualche mese. Adesso proprio nel caldissimo finale di campionato l'attaccante bianconero pare aver ritrovato lo spunto. “Il mio campionato è stato un po' irregolare – ha proseguito -. Ho iniziato così così e ora sto facendo meglio, forse avrei potuto fare qualcosa in più ma cerco sempre di lavorare, mi piace ascoltare i consigli di Mengoni, Buzzegoli, Agazzi, sono un ragazzo che ama imparare. Solitamente mi esprimo meglio da esterno, ma ora che giochiamo col 3-5-2 posso fare la seconda punta o la mezz'ala. Quando gioca Clemenza dietro le punte lui torna dietro a prendere palla mentre io da mezz'ala attacco più la profondità, aspetto che per noi è molto importante sia perché crea qualche fastidio in più all'avversario, sia perché quando giochi in casa devi vincere. Clemenza è un bel giocatore, lui è più un trequartista mentre io più una seconda punta che si butta negli spazi, ma non vuol dire che non possiamo giocare insieme. I ruoli comunque non mi interessano, l'importante è dare una mano alla squadra e là dove non arrivo con la tecnica cerco di correre e lottare fino a quando sono stremato. Mi manca il gol al Del Duca, ne ho sbagliati tanti. È sempre più bello segnare in casa sotto la curva, ci sto lavorando, ma mi andrebbe bene anche fare assist importanti per vincere le partite. Capisco che la gente avrebbe voluto una situazione più tranquilla, ma noi cerchiamo sempre di dare il massimo. Col Bari giocare con la curva piena ci ha dato grande grinta”.

Obiettivo playout per adesso. Impensabile fare il passo più lungo della gamba. L'attenzione della truppa di Cosmi innanzitutto è rivolto nell'agganciare una delle due posizioni in grado di consentire l'accesso agli spareggi salvezza, poi eventualmente si potrà provare il balzo che consentirebbe la permanenza diretta della categoria. “Pensiamo a un risultato alla volta – ha infine concluso Varela -, da qui alla fine sarà una guerra e abbiamo tanti scontri diretti. Dovremo arrivare bene fisicamente e soprattutto mentalmente ai match con Avellino, Entella, Pescara e Brescia. Sicuramente abbiamo qualche rimpianto per i punti persi per strada nel girone d'andata perché ora avremmo avuto una situazione di classifica differente”.