Nikola Ninkovic
Ascoli, 24 luglio 2020 - Ora, tutti, facciamo un favore a lui, all’Ascoli e anche a noi. Scendiamo dal carro di Nikola Ninkovic. Perché tutti, dopo la scenata della partita col Venezia, avevamo chiuso il libro col suo nome. Scendiamo dal suo carro. E facendolo, apriamo il palmo delle mani per applaudirlo, Nikola Ninkovic.
LEGGI ANCHE Ascoli Pordenone 2-2, super Ninkovic guida la rimonta del Picchio MALINCONIA. Perché il giocatore che nelle ultime settimane ha preso la squadra in fondo alla classifica e, a suon di passaggi, assist, dolcetti, capacità di cambiare le sorti del match e, ovviamente, gol, è un fenomeno che nasconde un velo di malinconia. Siamo sicuri che Ninkovic sarebbe stato lo stesso giocatore, con la gente sugli spalti? Siamo sicuri che il delizioso e potente leader della squadra di Davide Dionigi, sarebbe stato lo stesso con qualcuno (ne bastano pochi) capace di insultarlo al primo passaggio ardito sbagliato? Guardando il Ninkovic di oggi, perdonateci se la pensiamo così, vi diciamo di no. BIONDINA. Ma qui chiudiamo la vena polemica e andiamo a gustarci l’aperitivo di una fantastica, ma ancora da conquistare, salvezza. E il volto della persona che ha la bottiglia in mano ed è pronta a togliere il tappo non può che essere quello di Davide Dionigi. Stavolta, contro il Pordenone, ha dimostrato che puoi forare le ruote all’inizio della tappa. Puoi addirittura fermarti ad osservare una biondina che attraversa la strada mentre l’avversario che ti vuole precedere sfreccia sull’asfalto come se fosse una Formula Uno. Puoi allacciarti la scarpa slacciata senza temere di non arrivare a destinazione. Ma alla fine arrivi sempre. No, Davide Dionigi ha avuto da subito le idee chiare e le ha trasmesse ai suoi giocatori. Basti osservare come si muove, il suo Ascoli, in mezzo al traffico. Giocate semplici e ricerca dello spazio, specie in orizzontale. Un emblema? Quante palle ha perso Brlek? E quante ne ha giocate in maniera pulita permettendo un’ulteriore giocata pulita al compagno? Osservate il primo tempo del croato e stropicciatevi gli occhi. CINQUANTUNO. Veniamo al dunque: la scorsa settimana il tema “andare a Pisa a giocarsi i playoff” è stato accolto con grande calore critico da parte dei più. Eppure la classifica parla chiaro. Se Di Gregorio non avesse smanacciato su Scamacca l’Ascoli oggi sarebbe più vicino ai 51 punti di Salernitana ed Empoli che ai 42 del Pescara. E comunque, ad oggi, è a 5 punti dai playoff e a 4 dai playout, questo significa che l’ultimo treno di un certo tipo è passato e per prenderlo serviva il filotto. Poco male, aspettiamo lunedi, le 23 di lunedi e se tutto andrà come è giusto che vada, ringraziamo con un fragoroso applauso queste persone che hanno ridato un campionato (e forse un futuro) all’Ascoli. E scendiamo dal carro di Ninkovic. Perché oggi, più che mai, c’è solo una persona che può stare con lui là sopra: Davide Dionigi.