Alla 'Locanda Centimetro Zero' l'enologo Roberto Cipresso

Cena e degustazione per il progetto insieme ai diversamente abili

Roberto Cipresso e i ragazzi della Locanda

Roberto Cipresso e i ragazzi della Locanda

Ascoli, 25 giugno 2019 - Un nuovo progetto all'insegna del vino è quello che sarà al centro della serata di stasera alla Locanda del Terzo settore ‘Centimetro Zero’ di Spinetoli, insieme a un testimonial d'eccezione come l’enologo internazionale Roberto Cipresso. Seicento bottiglie, con etichette rigorosamente fatte a mano dai ragazzi del ristorante sociale (che a Pagliare impiega giovani con disabilità intellettive), il logo della Locanda e, all’interno ‘La quadratura del cerchio’, uno dei vini più noti prodotti da Cipresso: tutto questo per suggellare l’avvio di una collaborazione con il famoso enologo. “Roberto è un amico speciale - ha spiegato Roberta D’Emidio, responsabile del progetto sociale proposto nel 2007 dalla cooperativa Ucof e realizzato grazie alla Fondazione Carisap, che mira all'inserimento lavorativo dei diversamente abili -, un grande che ha saputo unirsi ai piccoli, sempre in giro per il mondo a fare del vino una filosofia: alla fine si è fermato anche a ‘Centimetro Zero’. Dopo una visita alla Locanda ha scelto di valorizzare il nostro progetto premiando i ragazzi e la loro creatività con un laboratorio in cui il vino e l’arte hanno dato vita a bottiglie davvero speciali”. 

Il progetto sarà presentato alla Locanda del Terzo Settore stasera con cena e degustazione che prenderà il via dalle 20,30. “Nel mio primo libro ‘Il romanzo del vino’ – ha detto Roberto Cipresso – raccontavo un sogno: la possibilità, un giorno, di fare un vino della speranza, per chi non ha mezzi e strumenti. E spiegavo come il vino potesse diventare una sorta di motivo di cultura, educazione e speranza. Ma anche una strada per essere guidati verso un nuovo destino. Sono orgoglioso di sentirmi un po’ ‘padrino’ di questo progetto, che non finirà qui: nella prossima vendemmia mi piacerebbe che un piccolo pulmino portasse questi giovani qui, una mattina: con tutte le attenzioni del caso, li metteremo nella condizione di fare una selezione dei grappoli e degli acini più belli. E poi, ma questa è una sorpresa per loro, vorrei riuscire a portare un mastello in cui, a piedi nudi, possano pestare l’uva. Il vino è uno strumento così ampio e completo da poter abbracciare un sacco di cose: questa è una di quelle che vale la pena abbracciare”.