"‘Soldi’? Uno spartiacque per la mia carriera"

Dario ‘Dardust’ Faini scrive i testi per Mahmood: è sul palco al memorial ‘Alessandro Troiani’

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di Lorenza Cappelli

Con Soldi, canzone vincitrice nel 2019 del Festival di Sanremo, ha capito che probabilmente quella parentesi avrebbe rappresentato uno spartiacque per la sua carriera. E sarà proprio Soldi, di cui Dario ‘Dardust’ Faini (nella foto a sinistra) è autore insieme a Mahmood (foto a destra) che ne è anche l’interprete, il brano con cui si chiuderà il memorial ‘Alessandro Troiani’ in programma stasera, con doppio live alle 19.15 e alle 22.15, al teatro Ventidio Basso di Ascoli. Organizzato dalla sezione del capoluogo Piceno dell’Ail a cui sarà devoluto l’incasso, il doppio spettacolo, oltre a Dario Faini alla direzione artistica, vedrà esibirsi sul palcoscenico Mahmood, Elodie, Saturnino e i Sunset Strings Quintet.

Faini, per il quinto anno consecutivo sarà l’anima del memorial. Come è nata questa collaborazione con l’Ail?

"La collaborazione è nata quando mi contattò il dottor Galieni (primario del reparto di ematologia dell’ospedale di Ascoli, ndr) e mi chiese di sposare la causa dell’Ail portando degli ospiti in teatro. L’ho fatto sempre molto volentieri. È un’edizione importante perché ci sono Mahmood ed Elodie, che sono i due esponenti del nuovo pop".

Come è stato ideato il live?

"Con un taglio molto elegante: pianoforte a coda, quintetto d’archi, si parte con il mio set, come Dardust, in cui farò dei brani del mio repertorio. Saturnino su ogni set entrerà e farà pezzi al basso contaminando l’impianto più classico. Poi ci sarà Elodie con cui ripercorreremo i suoi successi e Mahmood, fino ad arrivare a Soldi".

La musica più volte ha dimostrato di saper scendere in campo per nobili cause. Come Risorgimarche ad esempio. Cosa ne pensa?

"È un’attività a sostegno delle comunità colpite dal sisma, e considerando che anche la mia famiglia ne è stata colpita, non posso che pensarne bene. La musica nasce come genere di intrattenimento, ma quando sposa cause nobili si nobilita. Che è un po’ lo scopo del memorial, che parte come ricordo di Alessandro, ma è un simbolo a sostegno di tutti i malati".

La sua carriera ha spiccato il volo dopo anni di gavetta. Quando ha pensato di avercela fatta?

"Non l’ho mai pensato, per me ogni nuovo progetto che parte è sempre un debutto. Credo che una delle più grandi trappole sia quella di pensare di essere arrivati. Una chiave di volta c’è stata sicuramente con Sanremo, con Soldi, con Mahmood. È stato uno spartiacque, ma non un’avercela fatta".

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