Ascoli Piceno, 30 aprile 2011 - DOV’E’ finito il trolley che l’amico Raffaele aveva visto, lunedì 18, nel portabagagli dell’auto di Salvatore Parolisi? Se lo stanno chiedendo i carabinieri che, ieri, hanno continuato a cercare tra i boschi intorno San Marco elementi utili a sciogliere il mistero che avvolge la morte di Carmela Rea. Inquirenti che si chiedono anche perché quella valigia fosse già nella macchina della coppia che sarebbe dovuta partire da Folignano alla volta di Somma Vesuviana, per le vacanze pasquali, soltanto due giorni dopo. E, non da ultimo, cosa contenesse.

I carabinieri non escludono infatti che Carmela meditasse di tornarsene dai suoi genitori, con la bambina. Il rapporto con Salvatore era in crisi, avevano litigato furiosamente anche il giorno stesso della scomparsa della ragazza. E non sembra strano, se si ricorda che Carmela aveva passato tutto il periodo della gravidanza a casa a Somma. Stesso periodo in cui Salvatore ammette agli inquirenti di aver avuto una relazione extraconiugale, troncata alla nascita della bimba. L’immagine di coppia ‘perfetta’ fornita da amici e famigliari, quindi, vacilla di fronte ai particolari che emergono giorno dopo giorno. Questo malessere sarebbe stato comunicato ai carabinieri anche da un’amica della 29enne, come riportato da una rivista: i militari ascolani, a Napoli, però, avrebbero ascoltato di nuovo soltanto Michele, fratello di Carmela.

TROPPE ombre oscure avvolgono ancora questa tragica vicenda che ha visto come cornice i boschi sospesi tra i Monti Gemelli, a cavallo tra Ascoli e Teramo. Il pianoro di San Marco, in territorio marchigiano, dove Carmela è scomparsa alle 14.30 del 18 aprile. Ed il bosco delle Casermette, già in Abruzzo, dove il cadavere è stato ritrovato il 20. Lo stesso giorno, a pochi metri dal corpo, viene trovato uno scontrino, emesso da un panificio di Villa Lempa alle 12.37 del 18 aprile. Poche ore prima, cioè, dell’uccisione di Carmela, avvenuta presumibilmente nello stesso luogo. A chi apparteneva quello scontrino? All’uomo che ha dato l’allarme, ad un ignaro passante o all’assassino? La commessa non si ricorda a chi ha venduto, quella mattina, pane e pizza: «Era orario di punta — racconta Francesca —ma se fosse venuta una ragazza tanto bella l’avrei sicuramente notata».

Nel forno passano quasi ogni giorno i militari che, dalla Caserma Clementi, vanno ad esercitarsi al poligono di Casermette, ad un chilometro dalla pineta dell’orrore. E l’atmosfera, al 235esimo Reggimento Piceno, dove Salvatore da tre anni istruisce volontarie, è in questi giorni molto tesa. Tantotesa che anche il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, ieri ad Ascoli, ha cancellato la visita in programma in caserma.