Ascoli Piceno, 12 ottobre 2011 - E’ ancora una volta il reparto di malattie infettive dell’ospedale ‘Mazzoni’ a finire al centro di una pubblica denuncia. L’unità operativa ha ‘perso’ dal primo ottobre anche il suo primario, Marco Giobbi, ora in pensione, e per mancanza di personale non dispone attualmente di posti letto. Ma non per questo, come assicura il direttore sanitario del presidio ospedaliero ascolano, Diana Sansoni, il reparto è stato chiuso. A lamentare questo stato di fatto è una cittadina, Laura Ida Simonelli: "Il reparto di malattie infettive era il fiore all’occhiello di tutte le Marche. Si trovava al sesto piano,con 10 posti letti in camere singole o al massimo doppie, fornite di tutto l’occorrente per curare malattie infettive anche di carattere serio. Il tutto con personale infermieristico molto preparato e medici sempre presenti nel reparto. Tutto questo, però, c’era fino a qualche mese fa. Oggi, infatti, il reparto viene utilizzato per una sorta di ampliamento di medicina. L’unica nota positiva è che il personale infermieristico è rimasto lo stesso. Tutto potrebbe andar bene se non fosse per il fatto che abbiamo perso il reparto di malattie infettive, per cui se un malato dovesse arrivare al pronto soccorso con una meningite dovrà essere trasferito in altri ospedali con tutti i rischi che ne conseguono. Come se non ciò non bastasse, il nostro ospedale ha perso la collaborazione di uno dei medici più validi che avevamo nella persona del dottor Gobbi, ex primario del reparto ora in pensione. Chi, come me, si trova nel reparto in questi giorni avverte un certo disagio. Un tempo, almeno un medico era sempre nel reparto, ora invece vengono solo per delle fugaci visite ai pazienti".

 
Alla lettera è seguita la replica di Diana Sansoni, che precisa: "Oltre al pensionamento del primario – dice - c’è anche una dottoressa in gravidanza che deve essere sostituita e la procedura per la sostituzione è già stata attivata. In sostanza, ora, ci sono solo due medici. Pochi per assicurare la continuità assistenziale, cioè la reperibilità notturna. Ne consegue che non possono avere a loro carico dei letti di degenza e quindi il reparto è rimasto attivo per attività ambulatoriale e di consulenza per i pazienti ricoverati. Insomma, il reparto solo transitoriamente non dispone di posti letto. E’ anche vero che di pazienti che necessitano di un vero isolamento infettivo, durante l’anno, da noi, ne arrivano da uno a cinque. Nel caso dovesse arrivare un paziente con meningite meningococcica lo stesso verrebbe immediatamente dirottato a Fermo. Mentre, tutti gli altri malati di malattie infettive che non hanno bisogno di isolamento possono essere benissimo ricoverati in reparti come medicina. E questi rappresentano il 90% dei ricoveri. Gli infettivologi, comunque, sono sempre presenti. Invece l’eventuale arrivo di uno nuovo primario sarà valutato in ottica di Area Vasta".