Ascoli, 13 dicembre 2012 - SONO STATI TUTTI condannati i quattro autori della ‘truffa all’americana’, che dal 2004 al 2007 avevano messo a segno una serie di colpi ai danni di vittime over70, tra finte eredità e fantomatici notai. Il collegio del Tribunale di Ascoli Piceno ha condannato a 5 anni di reclusione Rosa Bevilacqua, considerata la ‘mente’ delle truffe, 4 anni sono stati inflitti a Antonino Galletta, due a Sasha Santapaola, uno a Enzo Di Felice.

Cinque anni e mezzo ciascuno, era stata la pena richiesta dal pm Ettore Picardi due settimane fa, in attesa dell’ultima testimonianza sfilata ieri in aula. Poi la decisione sul destino dei presunti truffatori che andavano sempre in coppia. Diciotto le persone offese accertate, 13 di Ascoli, mentre le altre sparse da Civitanova Marche a Foggia. Ingenti, da come si legge nei capi d’imputazione, le somme sfilate dal portafogli delle vittime, dai 5 mila ai 12mila euro.

E, in un caso particolare, come raccontato da uno dei legali di parte civile, Alteo Liberati (sostituito ieri in aula dall’avvocato Grazia Rita Occhiochiuso), a una signora è stato portato via un Rolex e un anello con brillante per un valore di 100mila euro. Il ‘trucco’era sempre lo stesso, un “meccanismo consolidato” che per qualche tempo è stato il successo della ‘cricca’. Gli autori del raggiro, agivano sempre in coppia: la donna, dopo aver puntato la vittima la fermava, dicendo di essere una cittadina francese in cerca di un notaio.

Indossando abiti eleganti e con modi distinti, si sarebbe spacciata per la figlia di un imprenditore straniero, chiedendo alle vittime se conoscessero un non meglio indicato medico, a cui lei avrebbe elargito una grossa somma di denaro a titolo di donazione, per conto del padre ormai morente. Da qui la solita filastrocca per convincere l’anziano a prestare denaro o diventare protagonista di un lascito testamentario.

Dopo aver convinto la vittima, il passo per farsi portare in banca a fare il prelievo, mentre il ‘socio’ faceva da palo in macchina, era davvero breve, e ancora più breve il tempo per fuggire a gambe levate col malloppo. Poi la denuncia di una serie di anziani, le indagini condotte dal pm Picardi, e la sentenza che ha chiuso la vicenda. Non sempre la truffa è andata a buon fine: alcune vittime designate, infatti, sono state dissuase da un funzionario della Bnl di via Trieste, altre volte è intervenuta la polizia, mettendo in fuga la strana coppia. Dopo una lunga indagine, si è arrivati ad identificare i truffatori, anche grazie all’utilizzo di intercettazioni e videocamere di sorveglianza.
 

Valentina Marsella