Ascoli, 27 febbraio 2013 - «SE NE E’ ANDATO l’ultimo gentiluomo». Così, all’uscita della salma da un Duomo come non mai gremito, commentavano alcuni cittadini che avevano avuto modo di conoscere Luigi Natali nella sua lunga e intensa vita. Luigi Natali si è spento lunedì mattina alla bella età di 97 anni, e ieri pomeriggio in tantissimi si sono stretti attorno alla famiglia per l’ultimo saluto.
«Era un uomo di altri tempi, quando la parola aveva ancora un’ importanza. E lui era una persona che nella vita si è sempre comportato in maniera coerente con i valori e i principi in cui credeva», dicono altri. Don Baldassarre Riccitelli ha voluto sottolinearne la ragionevolezza e l’autorevolezza che lo hanno contraddistinto come uomo.

Nonostante avesse idee poliche ben precise, il parroco della cattedrale ha ricordato come Luigi Natali mettesse sempre al di sopra di ogni credo politico la persona, con i suoi valori e la sua onestà. «Mi capitava spesso di andarlo a trovare a casa sua, nell’ultimo periodo della sua vita si era avvicinato molto alla figura di Don Giovanni Bosco», ha aggiunto il sacerdote evidenziandone la profonda fede religiosa. Nel Duomo, oltre a tanti semplici cittadini, erano presenti molti esponenti di spicco del foro ascolano e del mondo politico. Tra questi il sindaco di Ascoli Guido Castelli e il presidente della Provincia Piero Celani, Carlo Ciccioli, Gulio Conti, Francesco Massi, buona parte delle giunte comunali e provinciali di Ascoli, esponenti politici anche di centrosinistra tra i quali l’ex sindaco di Ascoli Roberto Allevi e l’ex presidente della Provincia Pietro Colonnella. Oggi a seguirne le orme è soprattuto il figlio Giulio, anch’esso politico e avvocato. Quelle per la politica e per l’attività forense sono infatti le due le passioni che ne hanno contraddistinto l’attività pubblica.

NATO IL 2 GIUGNO del 1915 a Rotella, Luigi Natali è stato fin da giovane esponente della destra storica. Il suo impegno politico seguì la sua esperienza militare durante il secondo conflitto mondiale. Quasi all’età di ottant’anni, nel 1994 è stato eletto al Senato della Repubblica nelle file del gruppo Alleanza Nazionale-Msi e vi rimase per due anni. In precedenza era stato più volte consigliere comunale, e per due mandati è stato consigliere regionale sempre per il Movimento Sociale. Si prodigò per la ricostruzione della città nel dopoguerra assieme al sindaco Orlini. In seguito, da senatore si battè in particolar modo per il miglioramento della strada Salaria. Da avvocato esercitò fino ad età avanzata, e addirittura poco prima della scomparsa continuava a frequentare i Tribunali di Ascoli e di San Benedetto. Chi ha avuto modo di incontrarlo durante la sua lunghissima attività professionale nelle aule e nei corridoi dei vari palazzi di giustizia, dove ha affrontato processi anche delicati in periodi particolari per il paese da un punto di vista sociale, ne ricorda in particolar modo la tempra e la determinazione unite alla gentilezza nei modi e alla cortesia.

d. c.