A Monteleone la lingua dei segni

Girando per la Terra di Marca, può capitare anche quello che sto per raccontarvi. È venerdì santo, venerdì 15 aprile, qualche giorno fa. È un primo pomeriggio. Alla periferia di Monteleone di Fermo s’irradia una musica. Arriva da un edificio piuttosto nuovo, tempo addietro era una scuola: la scuola elementare. Incuriositi, ci si avvicina alla costruzione. Dalle vetrate si scorge un gruppo di ragazzi in piedi, ondeggianti, maglietta nera e guanti bianchi. Sembrano danzare, muoversi a ritmo. Davanti c’è una ragazza con la coda di cavallo. Non si odono parole. Non ce n’è. No, anzi, di parole ce ne sono, ma non vengono pronunciate. Vengono proposte in altro modo: con un agitar di mani. Con i segni delle mani. È un altro linguaggio, un altro modo di esprimersi. È la lingua dei segni. Loro sono gli allievi di tre quinte classi elementari di Montegiorgio. Lei invece è Gloria Antognozzi. Il grande pubblico l’ha conosciuta come Performer Lis al Festival di San Remo. Ha cantato con i gesti. Gli stessi che i ragazzi stanno imparando a scuola. Liberiamo il segno è il titolo del progetto, inserito nel POF, che l’insegnante Monica Spito ha imbastito e portato avanti in questo anno e lo farà anche nei prossimi due. La lingua dei segni! Ed ecco allora Gloria che è un’esperta in questo campo, fondatrice dell’associazione CODA (figli di genitori sordi), organizzatrice di Campus per l’integrazione. Si dice in gergo che è una madre lingua Lis. Necessità e passione maturate in ambito familiare. Gloria è figlia di genitori sordi, di una sordità profonda (anche questo è un termine gergale e scientifico). Così ha da dovuto imparare un’altra comunicazione, un modo diverso di esprimersi e dialogare. Come Gloria Antognozzi, anche Monica Spito è originaria di Monteleone. L’insegnante ha conosciuto la mamma di Gloria, Augusta. Così che il linguaggio dei segni ha affascinato anche lei portandola ad iscriversi all’Istituto Universitario di mediazione linguistica San Domenico che ha una sede anche a Fermo. All’evento di Monteleone, sono intervenuti 35 alunni con i propri genitori. Il sindaco Marco Fabiani ha dato il saluto iniziale e Gloria si è esibita anche come performer lis interpretando, tra le altre, la canzone di Caterina Caselli Nessuno mi può giudicare. A rappresentare Montegiorgio era presente l’assessore alla cultura Michela Vita. In chiusura, e memori del giorno di venerdì santo, è stato proposto il brano Mashalem che vuol dire: Tutto è compiuto. Il grido di Gesù sulla croce.

Adolfo Leoni