A Porto Sant’Elpidio la destra punta al Comune

Alle urne a primavera, ma i numeri delle Politiche fanno riflettere. Franchellucci: "Voto nazionale e locale, in vent’anni mai stata corrispondenza"

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di Marisa Colibazzi

Che la città di Porto Sant’Elpidio, storicamente guidata dal centrosinistra, si scopra a vocazione destrorsa alle politiche non è una novità, ma stavolta sono ‘bulgare’ le percentuali con cui l’elettorato elpidiense si è espresso. Parlano i numeri, a partire dal 51,4% (6237 voti) della coalizione di centrodestra, contro il 20,7% del centrosinistra (circa 2500 voti). Basterebbe la performance di Fdi con 4.152 voti (35,23%) alla Camera e 3998 voti (34%) al Senato, confrontandola con il Pd fermo a 1863 voti (15,8%) alla Camera e a 1822 (15,5%) al Senato. Sotto le aspettative la Lega (1015 voti e 8,6% alla Camera e 1141 voti e 9,7% al Senato), con Fi, partito che in città non brilla da tempo che ha fatto il suo con 900 voti (7,7%) a Camera e Senato. Un risultato elettorale pesante in vista delle amministrative di primavera. Il sindaco Nazareno Franchellucci afferma che "non c’è mai stata da 20 anni, in città, una corrispondenza tra voto nazionale e locale. In primavera, farà la differenza la qualità del candidato sindaco e le donne e gli uomini che lo sosterranno. Al Pd serve un congresso subito e una concreta analisi di chi siamo, cosa vogliamo per il futuro di questo partito, distruggendo la logica della conservazione di posti e ruoli". Il centrodestra, tuttavia, si prepara a capitalizzare questo risultato "che gratifica per un percorso politico di crescita in cui la classe dirigente locale ha saputo dimostrare di essere un punto di riferimento. Adesso, dobbiamo impegnarci ancora di più per dare risposte al territorio" dice Giorgio Marcotulli. "Non si governa col simbolo – aggiunge - ma è grazie al rapporto con Provincia, Regione e Stato che alcune progettualità trovano compimento. Insieme agli alleati rifletteremo su come strutturarci, ma oggi più che pensare a vincere, dobbiamo pensare a come governare". Andrea Balestrieri si è esposto dicendosi pronto a candidarsi sindaco. "Siamo stati chiari fin da subito: FdI ha più di un candidato. Questa tornata elettorale ci dà più forza e consapevolezza. L’importante è creare un progetto unitario, condiviso con obiettivi concreti raggiungibili grazie a determinate appartenenze politiche". La chiosa finale: "Queste elezioni hanno dimostrato che non si deve sfuggire dalla propria identità politica per amministrare una città".

A Porto San Giorgio invece Meloni migliora dal 24 al 31% il risultato nazionale, mentre Letta e Salvini peggiorano il proprio rispettivamente dal 19,1 al 17,27% il Pd e dal 10,2 al 6,72% la Lega. Attribuendo i maggiori consensi al M5S nelle politiche del 2018 (Il 32,45%), alla Lega nelle europee del 2019 (il 37,48%) e a Fratelli d’Italia nelle politiche di domenica (il 31%) il popolo sangiorgese sembra passare con il voto da infatuazione ad infatuazione alla ricerca di chi più e meglio pensa potrebbe soddisfare le sue aspettative. Che FDI potesse fare incetta di consensi pure a Porto San Giorgio il segnale era venuto forte e chiaro alle comunali dello scorso giugno con la trionfale conquista della prima poltrona della città da parte del candidato di centrodestra Valerio Vesprini. Si dirà che alle comunali sangiorgesi non vi erano liste di partito bensì solo civiche. Erano però riconducibili a forze politiche di appartenenza tramite i loro candidati notoriamente schierati.