A14 Ascoli, è caos. Allarme rosso nell’autotrasporto

Cantieri, sequestri e code di ore impattano su un settore già in forte crisi. La Cna incontra il Prefetto per sollecitare una soluzione

Code infinite e disagi: non solo per gli esodi estivi ma ormai tutto l’anno

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Ascoli, 9 novembre 2019 - In un momento in cui il settore del trasporto è già in forte difficoltà ci si è messa anche la questione dell’autostrada ad aggravare la situazione, con il sequestro preventivo di alcuni viadotti che continua a causare code sul tratto tra il sud delle Marche e il nord dell’Abruzzo. L’allarme è arrivato dalla Cna Picena ed è finito direttamente sul tavolo del Prefetto, durante un incontro in cui la Cna e le associazioni di rappresentanza per l’autotrasporto hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per lo stato di salute della categoria che ora deve fare i conti anche con le ultime vicissitudini infrastrutturali, che aggravano la situazione degli autotrasportatori del sud delle Marche e del nord dell’Abruzzo.

«Il Centro studi della nostra Cna regionale – ha spiegato Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – ha elaborato i dati che riguardano la categoria: dal 2009 al 2019 il Piceno ha perso ben 132 imprese operanti nel trasporto. Erano 665 dieci anni fa, oggi sono 533. Un calo di quasi il 20% che rischia di essere ancora più marcato se non verranno presi provvedimenti immediati per la situazione infrastrutturale della nostra zona». Un allarme rilanciato da Roberto Galanti di Pmi autotrasporto e da Claudio Donati di Assotir. «La risposta immediata del Prefetto – ha detto Galanti – ci fa sperare. Abbiamo avanzato proposte alternative alla disastrosa situazione attuale dell’A14 ma confidiamo che si possa passare al più presto dalla fase emergenziale a quella di un vero e proprio rilancio della categoria». Tesi condivisa anche da Donati: «La categoria è allo stremo e piccoli interventi possono solo allungarne l’agonia.

Certo nel Piceno ora abbiamo bisogno di un sostegno immediato per evitare un’ulteriore emorragia delle imprese, ma non ci sarà comunque futuro se non si metterà mano concretamente a una politica di rilancio del trasporto su gomma». Sul capitolo dell’autotrasporto, il Piceno sconta anche un problema di ’anzianità’ dei mezzi: infatti quasi il 43% dei mezzi ha un’età operativa compresa fra dieci e venti anni. Addirittura circa il 28% ha più di trent’anni di strada sulle spalle e soltanto poco più di un quarto ha meno di dieci o di cinque anni di vita. Stesso discorso per il discorso ambiente: i veicoli più inquinanti, da Euro 0 a Euro 2, sono quasi il 40% di tutto il parco mezzi dell’autotrasporto piceno.

Solo l’8% può essere classificato nella più nuova e meno inquinante categoria Euro 6. Insomma, una situazione tutt’altro che semplice a cui si sommano i gravissimi disagi che gli autotrasportatori si trovano a dover affrontare, quotidianamente e da parecchio tempo, sul tratto piceno dell’autostrada. Senza dimenticare i lavori sul raccordo Ascoli Mare, che pure più di qualche disagio hanno comportato nei mesi scorsi e che proseguono ancora oggi. «Problemi – ha commentato Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli – che si sommano ad altri e che rischiano ulteriori delocalizzazioni delle imprese superstiti. Problemi come quelli, autostrada a parte, della bretella Ascoli-Mare da mesi perennemente con lavori in corso. E via, andando verso la zona montana, con le difficoltà ancora esistenti per raggiungere, dal Piceno, sia l’Umbria sia il La zio».