A14 Marche, un grido tra i cantieri. "Liberate l'autostrada"

Code infinite tra il sud delle Marche e l’Abruzzo. Cittadini e imprenditori chiedono provvedimenti di dissequestro temporaneo

A14, cantieri e code tra Marche e Abruzzo

A14, cantieri e code tra Marche e Abruzzo

San Benedetto (Ascoli), 14 luglio 2020 - Mentre si gioca una sorta di partita a scacchi tra Autostrade per l’Italia, ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Procura della Repubblica di Avellino – che ha posto sequestro i bordo ponte dei viadotti dell’A 14, tra Marche e Abruzzo – attraversare il corridoio Adriatico è diventato davvero un calvario per milioni di viaggiatori e autotrasportatori. Il sequestro dei guard rail ed i cantieri nel tratto delle gallerie, tra Porto S. Giorgio (Fermo) e la Val Vibrata (Teramo) ha comportato e comporta una serie di restringimenti di corsia (ve ne sono solo due da P.S. Elpidio in poi, verso sud) e cambi di carreggiate causa di continui incolonnamenti chilometrici dal sud delle Marche a tutto l’Abruzzo.

Un collo di bottiglia che continua a suscitare le proteste anche dei sindaci della costa. I loro territori sono penalizzati dal punto di vista commerciale e turistico, e anche a livello di inquinamento poiché, quando accade un incidente, le code triplicano e la viabilità si riversa sulla Statale 16 paralizzando il traffico cittadino.

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Sono servite anche più di tre ore per andare da Ancona a San Benedetto del Tronto, circa 90 km. Se si incontrano incidenti è un calvario. Non va meglio neanche quando il traffico è intenso e per arrivare da San Benedetto a Fermo ci si può impiegare anche un’ora . Ieri , giornata non delle peggiori. Andando verso nord abbiamo incontrato una coda di circa 3 Km entrando dal casello Val Vibrata (Teramo) e uscendo a San Benedetto, tratto percorso in circa 40 minuti. Verso sud, invece, sui 3 km di coda fra i caselli di S. Elpidio e Fermo. Nel pomeriggio la situazione si è appesantita, ci sono stati 3 km di code anche tra Pedaso e Porto S. Elpidio e 6 km verso nord, tra Giulianova e San Benedetto.  

"Liberate la A14. Con un provvedimento di dissequestro, magari temporaneo, per far sì che la circolazione possa essere, se non normale, almeno più scorrevole. Ma non si può andare avanti così – ha dichiarato Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata – Nel tratto autostradale che ricade nelle province meridionali delle Marche si assiste da tempo a code chilometriche, con addetti della protezione civile che portano bottigliette d’acqua agli esasperati automobilisti, senza che nessuno faccia niente". Guzzini fa notare che nei cantieri sequestrati nessuno lavora da tempo.  

Autostrade per l’Italia spiega che l’iter prevede per ciascun viadotto sequestrato dalla procura di Avellino 7 differenti passaggi amministrativi e che anche il ministero non aiuta a velocizzare la pratica. Tanto che gli ultimi progetti sono stati inviati al Mit tra il 23 e il 26 giugno ma ancora non si è avuta risposta. Così come a Mit e procura di Avellino è stato richiesto di poter ridurre l’ingombro in carreggiata delle barriere temporanee. Ma anche qui tutto tace. Tranne i clacson degli automobilisti in coda.

Marco Perna, direttore di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia aggiunge: "Continueremo a fare tutto quanto è di nostra competenza per ottenere dalle istituzioni le autorizzazioni per avviare i cantieri di sostituzione delle barriere. Su alcune tratte siamo pronti a partire da mesi, abbiamo materiale di cantiere fermo in deposito dal 4 maggio e squadre pronte ad operare. Serve però il via libera ai progetti che abbiamo presentato".  

Giovedì scorso la direzione del tronco di Pescara ha presentato le istanze di dissequestro temporaneo per i viadotti Valloscura e S. Giuliana, subito dopo aver ricevuto la validazione da parte del Mit dei progetti definitivi relativi alla sostituzione delle barriere di sicurezza delle due infrastrutture. Il dissequestro temporaneo consentirebbe di restituire alla viabilità due corsie ridotte, per ogni senso di marcia, come accade già sul Campofilone, Petronilla e San Biagio, grazie alla presenza della corsia di emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA