"Abiti troppo stretti". E giù botte Sambenedettese rischia processo

L’uomo di 44 anni è accusato dalla procura di maltrattamenti in famiglia.

"Abiti troppo stretti". E giù botte  Sambenedettese rischia processo

"Abiti troppo stretti". E giù botte Sambenedettese rischia processo

Erano troppo aderenti al corpo quegli abiti dalla sua donna e per questo glieli sequestrava offendendola e minacciandola di indossare solo vestiti larghi con i quali le forme del suo corpo non si sarebbero viste chiaramente. Rischia il processo un sambenedettese di 44 anni accusato dalla procura di Teramo di maltrattamenti in famiglia. Vittima sarebbe la sua convivente alla quale non può avvicinarsi per ordine del giudice del tribunale teramano competente per via del fatto che la coppia vive in un comune del vicino Abruzzo. I fatti denunciati dalla donna sarebbero avvenuti in un periodo che va da agosto 2022 a gennaio 2023 quando lei ha deciso di dire basta ad una situazione che le procurava grandi preoccupazioni. Ci sarebbe una forte gelosia all’origine dei comportamenti del 44enne sambenedettese che circa un anno fa ha preso a controllare ossessivamente il telefono cellulare, per cercare di carpire le comunicazioni fatte dalla donna dalla quale ha avuto due figli. La sua attenzione è finita anche sulle ricerche fatte su internet dalla sua compagna, oltre alle fotografie che lei riceveva o inviava.

La sua gelosia lo ha spinto anche a "sequestrare" alcuni abiti di lei che a suo avviso erano troppo stretti ed evidenziavano la linea della donna, cercando di imporle abiti più comodi, così da nascondere le forme. Un atteggiamento accompagnato da gravi insulti a sfondo sessuale nei confronti della donna, pronunciati anche in presenza dei loro due figli. "Ti faccio fuori zoccola", le avrebbe detto aggredendola fisicamente con schiaffi al volto. Ad agosto del 2022 l’uomo avrebbe fatto pipì nella stanza da letto dei figli e quando la mamma è arrivata l’avrebbe scaraventata a terra. Le aggressioni non sarebbero avvenute solo in casa. A dicembre scorso davanti all’asilo frequentato dai bambini le avrebbe strappato una ciocca di capelli, mentre lei era dentro la sua auto. I tormenti a cui l’avrebbe sottoposta riguardavano quasi sempre i timori che lei lo tradisse. Le avrebbe vietato di indossare determinati indumenti a lui non graditi, controllando maniacalmente i suoi spostamenti. L’uomo, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, è stato interrogato dal gip del tribunale di Teramo ed ha cercato di ridimensionare i fatti.