Abusi sessuali su una ragazzina: Strappelli resta in cella al Marino

Il giudice ha convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri per rischio di reiterazione del reato. L’ascolano si dichiara innocente e il suo legale è pronto a dare battaglia: "Non serve che stia in carcere"

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Si dichiara "innocente", ma deve rimanere in carcere Maurizio Strappelli, il 60enne ascolano finito in carcere lo scorso 10 dicembre perché accusato di aver sottoposto ad abusi sessuali una ragazzina fra il 2014 e il 2016, periodo in cui la giovane ascolana aveva fra 14 e 16 anni, ed era dunque minorenne. Confermati i domiciliari per la madre (articolo in pagina), anche lei dichiaratasi estranea alle accuse. Strappelli è stato sottoposto ieri all’interrogatorio di garanzia nel carcere di Marino del Tronto dove è detenuto con l’accusa di atti sessuali su minore, violenza sessuale e minacce nei confronti della ragazza. Accuse mosse nei suoi confronti dal gip Annalisa Giusti che ha fatto suo l’impianto accusatorio della Procura. Strappelli resta dunque detenuto, ma annuncia battaglia il suo legale. "Le esigenze cautelari è a mio avviso che siano allo stato del tutto insussistenti – ha detto l’avvocato Paolo Massicci al termine dell’interrogatorio –. Questo perché sono trascorsi ben sei anni dall’ultimo episodio contestato, datato 2016, quindi non c’è alcun rischio, come invece sostiene il giudice, che possa reiterare il reato sia nei confronti della ragazzina, sia di altre giovani. Per cui nei prossimi giorni mi rivolgerò al Tribunale del Riesame di Ancona per ottenere la scarcerazione".

Dunque Strappelli nega l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con la minorenne, men che meno dietro minacce. "Mi preme innanzitutto sottolineare che della famosa fotografia che sarebbe alla base del ricatto non c’è traccia negli atti dell’inchiesta" aggiunge l’avvocato Massicci. "Ma vi è di più. Pur ponendo il caso che esistesse da qualche parte, vi sarebbe eventualmente immortalato un rapporto sessuale fra la madre della ragazza e un altro uomo, diverso dal mio assistito". Il penalista di Offida tiene inoltre a precisare che nelle 390 pagine dell’ordinanza del giudice Giusti "non vi sono testimoni diretti dei fatti, ma dichiarazioni di più soggetti che riferiscono, ognuno, di cose sentite da altri". Molto probabilmente la difesa di Strappelli a tempo debito chiederà una consulenza volta a stabilire la credibilità del racconto della ragazzina, oggi maggiorenne.

Peppe Ercoli