Abuso di alcol, tre ragazzi in pronto soccorso

Primo weekend con i nuovi orari di chiusura a San Benedetto: cori da stadio fino all’alba e un inseguimento in pieno centro

Migration

Non parte con il piede giusto il primo weekend con la nuova ordinanza del Comune di San Benedetto sulla movida, con chiusure per i bar alle 3 e per le discoteche alle 5 del mattino. Tre 22enni finiti al Pronto soccorso perché ubriachi fradici ed altri giovani arrivati all’ospedale con traumi da caduta, pare riferibili all’eccessivo uso di alcolici. I residenti del centro riferiscono di cori da stadio lungo le strade fino alle prime luce dell’alba, in particolar modo nella zona dell’ex piazza della verdura. I controlli delle forze dell’ordine sono andati avanti fino alle due, almeno quelli della polizia locale. Da lì in avanti sono proseguiti con le pattuglie messe in campo da carabinieri e polizia di Stato. Segnalata una Fiat 500, vista da diversi cittadini, che sfrecciava inseguita da una volante della polizia. Che cosa stesse accadendo, al momento non è dato sapere.

Insomma, ci sono cittadini che parlano di ragazzi sotto le loro abitazioni che all’alba stavano ancora a vociare con i bicchieri di vino in mano. La nuova ordinanza prevede, tra le altre cose, che la sanzione amministrativa per lo sforamento dell’orario da parte degli esercenti, passi da 50 euro a 300 euro, come per la somministrazione e vendita di alcolici d’asporto oltre l’orario stabilito e per la vendita per asporto, sempre oltre l’orario stabilito, di bevande in contenitori che, per il materiale di cui sono fatti, possono essere potenzialmente utilizzabili come strumenti d’offesa.

La stessa ordinanza, inoltre, distingue in due fasce gli orari di chiusura: gli esercenti dei bar che devono chiudere alle 3 e quelli di pubblico spettacolo che possono chiudere alle 5 del mattino.

Ora appare davvero improbabile che elevando la sanzione minima da 50 a 300 euro si possa eliminare il disturbo alla quiete pubblica, che vuole essere l’obiettivo dell’ordinanza sindacale: "impedire il godimento delle notti sambenedettesi e di quanto hanno da offrire, ma di regolamentare lo svolgimento delle attività d’intrattenimento in modo da non ledere i diritti di coloro che devono riposare". Marcello Iezzi