MARIA GRAZIA LAPPA
Cronaca

Accesso agli atti, Moreschini:: "Vittoria di Pirro per l’opposizione"

Il sindaco di Appignano del Tronto Sara Moreschini risponde agli attacchi del capogruppo di opposizione Giuseppe Falciani i merito all’accesso...

Sara Moreschini

Sara Moreschini

Il sindaco di Appignano del Tronto Sara Moreschini risponde agli attacchi del capogruppo di opposizione Giuseppe Falciani i merito all’accesso agli atti. "Il gruppo comunale di minoranza di Appignano del Tronto ‘La Lanterna’ – dichiara il sindaco –, dal primo giorno successivo alle elezioni ha iniziato a fare una attività di controllo sull’operato amministrativo spesso inutile, e senza senso, per assecondare i propri ‘capricci’ e ‘curiosità’ con il fine ultimo del pettegolezzo e che soprattutto ha finito per gravare gli uffici e distrarre le forze dell’ente dagli obiettivi che veramente interessano i cittadini. Hanno fatto richiesta di accesso agli atti ad oltre 1.500 documenti, tutti ovviamente consegnanti entro i tempi consentiti dalla legge, ma togliendo così tempo prezioso ai dipendenti, tempo da dedicare alle altre tante attività. Non hanno fatto altro che fare segnalazioni, denunce, esposti che hanno rallentato il lavoro dell’ente ed inevitabilmente il corso e l’esecuzione di molte opere pubbliche, costringendo persone a tutti i livelli istituzionali a soddisfare il solo bisogno di curiosità, senza che ci fosse un barlume di finalità politica o scopo istituzionale. Hanno richiesto più volte pratiche riguardanti privati cittadini, senza alcun interesse di rilevanza collettiva; alcuni cittadini hanno acconsentito a esibire le proprie pratiche e altri no tramite il proprio avvocato; l’ente si è comportato di conseguenza; quando ha negato l’accesso ad una pratica lo ha fatto scientemente per una serie di ragioni e presupposti ben argomentate dall’avvocato di parte. La minoranza capitanata dal capogruppo l’avvocato Giuseppe Falciani, non avendo mai appagato la propria curiosità ha deciso di fare ricorso al tar per poter prendere visione di una la pratica di un privato cittadino; a quel punto il Comune con la saggezza di chi gestisce denaro pubblico non avendo intenzione di spendere 6000/7000 euro per costituirsi in un ricorso così sciocco ha deciso di fornire gli atti con il benestare del privato cittadino. Oggi mostrano con esultanza i risultati che hanno ottenuto, ma nella sentenza del Tar – precisa – c’è scritto solo che il comune di Appignano del Tronto, grazie appunto all’insistenza di parte (consiglieri di minoranza) dovrà pagare 600 euro di spese per un ricorso al Tar che non si è mai discusso nel merito, in quanto cessato l’oggetto del contendere, quindi non hanno avuto una sentenza favorevole, ma hanno solo arrecato un danno economico alla cittadinanza, che se ne ricorderà al momento debito. Loro hanno perseguito una ‘vittoria’ di Pirro, che alimenta solo il loro ego, ma che pagherà la comunità".