Accoltella la madre. "Mio figlio mai violento con me"

San Benedetto del Tronto, la mamma ferita interrogata in ospedale dai carabinieri

Luciano Faggiano, 28 enne di San Benedetto

Luciano Faggiano, 28 enne di San Benedetto

San Benedetto del Tronto (Ascoli), 11 gennaio 2019 - Oggi ci sarà l’interrogatorio di garanzia e l’udienza di convalida dell’arresto nei confronti di Luciano Faggiano, 28 enne di San Benedetto che martedì sera, poco dopo le 20, ha ferito in modo grave la madre I.F. di 52 anni con alcuni colpi di coltello da cucina. Il giovane deve rispondere di tentato omicidio aggravato. La donna, dopo un delicato intervento chirurgico per bloccare un’emorragia intestinale, a seguito di un fendente che ha reciso un’arteria, si trova ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di San Benedetto in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

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Ieri i carabinieri del nucleo operativo radio mobile, che si occupano delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli, hanno ascoltato la donna per cercare di capire il movente che ha scatenato il litigio tra madre e figlio, originari della Campania, che vivono soli nell’appartamento delle case popolari di via Luciano Manara. Alla base della sanguinosa aggressione, secondo indiscrezioni, ci sarebbero futili motivi e da qui l’aggravante dell’accusa. Oggi il ragazzo comparirà davanti al Magistrato che si occupa del caso, per l’udienza di convalida e sarà, quindi, sentito per la prima volta dopo quanto accaduto martedì sera.

In carcere aveva incontrato il legale d’ufficio al quale aveva confidato di essersi pentito e d’aver commesso una stupidaggine che poteva avere conseguenze drammatiche. Ha chiesto notizie sulle condizioni di salute della madre, ha trascorso la prima notte insonne nella cella del carcere, a riflettere sull’accaduto e oggi dovrà comparire davanti al giudice per raccontare la sua versione dell’accaduto. «C’erano state altre discussioni con mio figlio – ha raccontato la donna ai primi soccorritori – mai però aveva accennato alla violenza, anzi era stato sempre molto protettivo nei miei confronti».