Ascoli, 22 marzo 2025 – Sono stati momenti drammatici quelli vissuti domenica mattina quando è stato assassinato Amir Benkharbouch sul lungomare di San Benedetto. Erano quasi le 5 quando una pattuglia dei carabinieri è giunta nel tratto di lungomare fra il Kontiki e l’hotel Arlecchino da dove qualcuno aveva telefonato al 112. E’ in questo momento che i militari dell’Arma hanno individuato Federico Di Stanislao che cercava di soccorrere il suo amico sanguinante da un fianco, ormai morente. Quando nel pomeriggio ha reso spontanee dichiarazioni nella stazione dei carabinieri, il ragazzo si è addossato la responsabilità dell’omicidio, affermando che era stato un incidente.
Quella sera
Lui era giunto al Kontiki con Amir e con Denis Roul Rotaru. Hanno preso un tavolo, ordinato da bere. Ha visto un gruppetto di sei ragazzi che avvicinava Amir, uno di questi ha preso a spintonarlo, così come altri due ragazzi. Raul avrebbe cercato di dividere i due gruppetti, ma è stato colpito con un pugno violento al quale ha reagito dando il via alla rissa alla quale ha partecipato anche Di Stanislao.

I tre ragazzi venuti da Giulianova sono stati cacciati dal locale insieme a due loro amici. Mentre stavano decidendo se tornare a casa sono comparsi i sei, usciti da una porta laterale al locale. Di Stanislao riferisce che questi hanno aggredito lui e Amir, con calci e pugni. “Ne ho prese tante e allora ho estratto il coltello a scatto che avevo nella tasca dei jeans, ma per difendermi” ha detto il 20enne giuliese precisando che l’arma da taglio non era sua ma di Raul che la teneva in auto, dove lui l’aveva però presa prima di entrare nel locale.
L’accoltellamento dell’amico
Il racconto del ragazzo è drammatico quando racconta dell’accoltellamento dell’amico Amir. “Ho intravisto vicino a me qualcuno che raccoglieva da terra una mannaia e io istintivamente l’ho colpito con il coltello al fianco destro. Solo quando si è girato verso di me ho capito che era Amir”. I due si sono diretti verso la Fiat Panda e Federico Di Stanislao afferma di aver buttato il coltello in un’aiuola mentre attraversava la strada, sorreggendo Amir che è stramazzato a terra nei pressi della vettura. Ha tentato di tamponargli la ferita con una felpa ma, mentre lo faceva – ha detto ai carabinieri –, sono sopraggiunti i sei ragazzi di prima; uno di loro lo ha colpito più volte alla testa con una cinghia, incurante della situazione terribile. In quei frangenti sono arrivati i soccorsi, ma ormai per Amir Benkharbouch non c’era più niente da fare. La tragedia si era compiuta.
L’autopsia e gli aspetti da chiarire
E’ stata eseguita ieri l’autopsia sul cadavere di Amir Benkharbouch. Ai periti incaricati è stato chiesto di stabilire la causa del decesso della vittima, quale tipo di arma l’ha determinato e se è la stessa che ha ferito gravemente Seghetti. Infine, se le ferite riportate da Nessibi sono state causate dalla mannaia. Occorrerà del tempo per avere risultati certi e definitivi.
Intanto l’avvocato Maurizio Cacaci, difensore di Daniele Seghetti, ha preso le distanze da un’iniziativa di raccolta fondi promossa per il presunto sostegno alle spese legali del 30enne di Grottammare, avviata da un suo conoscente. “Non sono stato in alcun modo informato preventivamente di tale iniziativa, della quale ho appreso l’esistenza unicamente da terze persone e tramite la diffusione sui social media. Preciso inoltre – afferma in una nota l’avvocato Cacaci – che tale raccolta fondi non è stata autorizzata, né condivisa, né tantomeno indotta e avallata dal sottoscritto. Ritengo necessario dissociarmi fermamente da questo tipo di attività, ribadendo l’importanza del decoro, dell’indipendenza e dell’onore che devono sempre caratterizzare l’esercizio della professione forense”. Nel rispetto dei valori fondamentali della deontologia professionale e per evitare fraintendimenti o eventuali speculazioni, il penalista invita "a voler interrompere immediatamente qualunque iniziativa che possa generare confusione o ombre sull’operato legale e professionale del sottoscritto”. Nel pomeriggio di ieri erano stati raccolti quasi 8.000 euro, frutto di 122 donazioni spontanee.