Accusato di evasione, imprenditore assolto

Imposte milionarie, la soddisfazione dell’avvocato Ciafrè

Il tribunale di Ascoli ha assolto un imprenditore ascolano accusato di aver evaso le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indicando nelle dichiarazioni annuali per l’anno d’imposta 2013 elementi passivi inesistenti. Un’evasione che la Procura aveva stimato in 1.605.126 euro di Iva e 1.833.928 euro di Ires, somme dunque decisamente importanti. Secondo l’accusa l’imposta evasa, con riferimento a ciascuna delle singole imposte, è risultata superiore alla prescritta soglia di punibilità di 150 mila euro. L’ammontare degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, per 6.708.545 euro e un’Ires evasa di 1.833.928 euro ed un’Iva evasa pari a 1.605.126 euro, superiori alla soglia di punibilità di 150.000 euro. La difesa, sostenuta dall’avvocato Mario Ciafrè, ha dimostrato che si trattava di elementi veritieri. "Erano infatti prestiti reperiti tramite il sistema della raccolta fondi che venivano restituiti unitamente ai profitti"