Ascoli, come cambia il calcolo per la bolletta dell'acqua

Serve un’autocertificazione per evitare la stangata: l’avviso arrivato alle famiglie

Autobotte dell'acqua a Villa Pigna (LaBolognese)

Autobotte dell'acqua a Villa Pigna (LaBolognese)

Ascoli Piceno, 11 febbraio 2019 - Di solito alle comunicazioni allegate alle bollette delle varie utenze non si presta particolare attenzione, ma l’avviso che è arrivato insieme all’ultima fattura della Ciip è di un certo rilievo e merita un minimo di approfondimento. Si spiega infatti che dal 1 gennaio 2018 sono in vigore nuove tariffe, legate all’effettiva consistenza del nucleo familiare: una modalità di calcolo che entrerà a regime entro il 2021, ma nel frattempo gli utenti possono cautelarsi presentando un’autocertificazione ed evitare un conguaglio dal 2022, per gli anni precedenti e proprio a partire dal 2018.

Durante questa fase transitoria, infatti, si procederà con l’applicazione delle fasce previste per un nucleo standard di tre persone già a partire dall’ultimo ciclo di fatturazione del 2018. Quindi, come spiega la Ciip, «ciò vorrebbe dire una spesa più alta (e un conguaglio positivo successivo) per le famiglie fino a due componenti, e una spesa più bassa (conguaglio negativo nel 2021) per le famiglie da quattro o più componenti». Comunque, per evitare il conguaglio basta presentare una semplice autocertificazione (il modulo è disponibile nell’area ‘clienti’, alla voce ‘modulistica nel menu di destra, del sito www.ciip.it: va poi inviato insieme a un documento di identità) che permetterà da subito di applicare le giuste fasce tariffarie in base al numero di persone che compone il nucleo familiare.

La tariffa pro capite riguarda le utenze domestiche residenti ed è composta (oltre che dalla quota fissa) da una quota variabile, proporzionale al consumo e divisa in fasce. Quest’ultime saranno proporzionali al numero di persone del nucleo familiare: ognuno avrà a disposizione 25 metri cubi all’anno di tariffa agevolata.

Poi ci saranno gli altri scaglioni: da 26 a 50 metri cubi si paga la tariffa base e poi, ogni 25 metri cubi, altre tre fasce considerate di ‘eccedenza’. Questa nuova forma tariffaria è stata decisa dall’Arera, l’autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente, e mira a combattere gli sprechi. Per capire come basta un semplice esempio: prima un single e una famiglia di cinque persone pagavano la stessa cifra per uno stesso consumo, ma nel primo caso l’uso poteva sicuramente considerarsi eccessivo visto che era pari a quello di una famiglia numerosa. Ora con gli scaglioni si andrà a intervenire proprio su questo punto, introducendo il principio del consumo pro capite e delle diverse fasce a seconda dei metri cubi consumati.

d. l.