Ascoli, multa l’auto in sosta vietata. Minacce e botte al controllore Saba

Il fatto nel 2017 a piazza Viola, un 52enne di San Benedetto a processo

Un controllore della Saba

Un controllore della Saba

Ascoli, 17 ottobre 2018 - Diciamoci la verità. Chi non si è mai arrabbiato (magari anche tanto) dopo essersi ritrovato sul parabrezza dell’auto parcheggiata negli spazi gestiti dalla Saba un avviso sforamento con il conseguente sovrapprezzo da andare a pagare a Porta Torricella. Un sambenedettese di 52 anni sarebbe però andato oltre in un movimentato episodio avvenuto a piazza Viola il 7 febbraio 2017 che lo ha fatto finire sotto processo. Difeso dall’avvocato Ivo Iachini, deve rispondere dell’accusa di minaccia a pubblico ufficiale e lesioni aggravate; l’operatore della Saba si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Paolo Massicci.

Il fatto. Erano le 20,40 quado l’ausiliario notava una vettura che aveva il ticket di sosta scaduto alle 19,44, quasi un’ora prima. Ha preso il palmare aziendale per compilare il verbale di accertamento quando è arrivato il proprietario della vettura accompagnato da una donna. «Ho sentito che era in corso una discussione animata e allora mi sono avvicinato, anche perché conosco l’ausiliario – ha raccontato ieri un testimone –. Mentre la donna cercava di calmarlo, il proprietario dell’auto ha cominciato ad insultare l’operatore dicendogli «ladro» ed «estorsore»; voleva che gli togliesse la sanzione. Poi l’ho visto colpire la mano dell’ausiliario al quale è caduto il palmare che impugnava. Ha fatto per raccoglierlo, ma l’automobilista si è frapposto e lo ha raccolto lui. Non voleva restituirlo. Era agitatissimo nonostante la donna che era con lui gli dicesse di calmarsi e che avrebbe pagato lei il sovrapprezzo della sosta».

L’ausiliario dopo essere stato colpito ha riferito di aver battuto contro un’altra auto in sosta. Ha poi registrato con il suo smartphone quanto stava accadendo immortalando l’immagine del palmare in mano all’automobilista nonostante le richieste di restituirlo ed anzi è stato raggiunto «con violenza al viso e al corpo». «Lei è un delinquente e un estorsore, se ne vada» ha continuato a dire l’automobilista ribadendo di non voler pagare l’integrazione «perché è un’estorsione», ma solo la differenza. «Dopo le sette e mezza di sera non si paga, mo parlo con Castelli e ti faccio togliere il lavoro». E’ quindi intervenuta una pattuglia della polizia municipale. L’ausiliario del traffico si è fatto poi refertare per un trauma distorsivo alla mano destra e cervicalgia, per una prognosi di sette giorni. Ma ha poi dovuto affrontare ulteriori cure mediche a seguito di più approfonditi esami clinici che hanno rilevato anche problemi di ansia e depressione oltre ad una inabilità di tre mesi.