"Ai malati oncologici assegnano le visite a Jesi e ad Ancona: la situazione è preoccupante"

"Penso che in questo territorio sia già stato progettato che la sanità pubblica dovrà essere smantellata a favore del privato". Così Roberto Fioravanti della Cgil che continua dicendo: "Nel Piceno, non solo si fanno mancare risorse ai lavoratori che guadagno mille euro in meno all’anno di salario variabile rispetto al panorama regionale, ma crescono i budget a favore del privato. E ancora, siamo pressati dalla delocalizzazione delle prestazioni Lea: per un’elettrocardiogramma da sforzo, ad un mio conoscente gli è stato dato appuntamento a Jesi per fine gennaio. E si tratta di un paziente cardiopatico di 74 anni. Per una risonanza magnetica per la prostata, nell’ex Area vasta 5 occorre aspettare fino a giugno, sennò a fine gennaio, ma all’Inrca di Ancona. Parliamo di pazienti oncologici. Siamo davvero preoccupati".

"Siamo qui – continua Fausto Menzietti della Fials – a denunciare ancora una volta le problematiche e le mancanze da parte della Regione che non ha rispettato gli accordi da noi sottoscritti". Evidenzia come il fondo non sarà sufficiente anche per il 2023, il coordinatore della Rsu Paolo Grassi. Il dipendente, a febbraio – dice –, correrà il rischio di non poter percepire lo stipendio. Ciò comporterà disagi anche per tutta la popolazione, in quanto il lavoratore a questo punto non è più disposto a fare sacrifici".

"Nella nuova Ast Ascoli – dice ancora il vice coordinatore Sudati – si riflettono le problematiche già evidenziate almeno nell’ultimo semestre del 2022 e mai risolte".

Infine, Paolo Villa della Cisl conclude sottolineando come "ci siano dipendenti con 120 giorni di ferie arretrate e come a centinaia di operatori siano stati chiesti rientri con un accumulo di orario in accesso che supera le 200 ore, e l’Asur non paga straordinari ai sanitari da due anni e mezzo".

l. c.