Aiuti e supporto sociale. Ecco il ’centro famiglia’: il progetto da 50mila euro

Il vicesindaco Brugni presenta il piano: "Non un posto fisico, ma professionisti di vario genere al servizio di adulti e bambini, dallo psicologo al mediatore".

Aiuti e supporto sociale. Ecco il ’centro famiglia’: il progetto da 50mila euro

Massimiliano Brugni, vicesindaco con delega alle politiche sociali ha illustrato i dettagli del nuovo piano lanciato dall’Arengo per le persone in difficoltà

L’amministrazione conferma il suo impegno volto a fornire un valido supporto a sostegno dei nuclei familiari che rappresentano un elemento fondamentale per la coesione e il benessere della comunità. Il nuovo progetto che l’Arengo ha lanciato grazie ad un finanziamento di 50mila euro è quello del ‘centro famiglia’. Tutto nasce dalla necessità di fornire strumenti e risorse per affrontare le sfide quotidiane migliorando le relazioni familiari e favorendo l’integrazione culturale. I servizi previsti faciliteranno la presa in carico dei nuclei da parte dei servizi sociali e sanitari. "Non si tratta di un vero e proprio centro fisico – spiega Massimiliano Brugni, vicesindaco con delega alle politiche sociali –, ma di tanti professionisti che si metteranno al servizio delle famiglie. Questa fase sperimentale andrà avanti fino alla fine del 2024 per fornire un ulteriore aiuto. Riteniamo sia sempre più importante supportare le famiglie per consentire ai figli di crescere in maniera adeguata all’interno della comunità. Metteremo a disposizione alcune figure come quelle dello psicologo e del pedagogista, poi con l’inizio delle scuole a settembre rinnoveremo negli istituti la presenza di uno sportello psicologico per ragazzi, genitori e gli stessi insegnanti. Il centro famiglia è già operativo e avremo un attenzione particolare proprio nei confronti dei figli". Il progetto si rivolge a famiglie con bambini e adolescenti, famiglie di nuova immigrazione e con background culturale diverso nonché famiglie che vivono situazioni di fragilità economica o sociale. Gli utenti saranno informati attraverso campagne di sensibilizzazione sui servizi offerti mediante la promozione di attività e iniziative che favoriscono la partecipazione.

A disposizione, come detto, ci sarà uno psicologo impegnato per 42 ore settimanali, fino alle complessive 1.008 previste, di cui 26 ore a settimana in stretta collaborazione col consultorio dell’Ast. A lui si aggiungerà un pedagogista a disposizione 18 ore settimanali per 432 ore complessive con le funzioni di: consulente per i genitori; guida nella consulenza familiare secondo un approccio multidisciplinare coordinato; colloquio clinico per la rilevazione degli indicatori e per la gestione del conflitto; applicazione di tecniche di didattica efficace e di riabilitazione allo studio e all’apprendimento. Presente anche un mediatore culturale per l’integrazione delle famiglie straniere. Lo stesso procederà anche all’orientamento per l’accesso ai servizi. A completamento del progetto si aggiungeranno alcune iniziative laboratoriali per l’utenza funzionali alla presa in carico delle famiglie da parte dei servizi sociali e sanitari.

Massimiliano Mariotti