Ascoli Piceno, alcolista a 11 anni

Il direttore del Servizio dipendenze: "L’età si è abbassata in modo esponenziale"

Adolescenti già alle prese con l'alcol

Adolescenti già alle prese con l'alcol

Ascoli Piceno, 9 settembre 2019 - Sono sempre più i giovani, e i giovanissimi, coloro che abusano maggiormente di alcol. Lo dicono i numeri che giornalmente registra il Servizio per le tossicodipendenze dell’ospedale ‘Mazzoni’ diretto da Marco Quercia.

Numeri impressionanti se si pensa che un primo approccio all’alcol può avvenire già, in alcuni casi, addirittura dall’età di 11 anni. Il fenomeno è davvero dilagante e, soprattutto, dai connotati completamente diversi da quelli di un tempo.

Dottor Quercia, chi si rivolge al Servizio dipendenze?

«Al nostro servizio è diventato difficile che ci si rivolga l’alcolista «di una volta», ovvero colui che beve grandi quantità di alcolici tutti i giorni. Non perché non ci sia più, parliamoci chiaro. Ma oggi i nostri utenti sono più giovani, anche giovanissimi, consumatori di alcol in maniera compulsiva, soprattutto durante le feste. Bevono, sostanzialmente, per ubriacarsi e per stordirsi. Si può parlare, dunque, di una modalità più anglosassone, diversa dal bere mediterraneo delle persone anziane di una volta, con più problemi fisici come ad esempio la cirrosi. Oggi i problemi causati dall’abuso di alcol sono per lo più di natura giudiziaria, così come l’intensificarsi degli incidenti. Insomma, è cambiato il paradigma».

Il binge drinking è infatti un termine anglosassone che indica l'assunzione compulsiva di alcolici. Di che età parliamo?

«Già dall’età di 11 o 12 anni i ragazzi risultano avere avuto eccessi con l’ alcol. Nonostante sotto i 14 anni ne sia vietata la somministrazione perché l’organismo non è in grado di metabolizzare le sostanze come negli adulti. Quindi risultano essere più nocive. Stesso discorso per le donne per una questione strutturale. Da noi al Sert, comunque, si rivolgono anche tanti poliabusatori per i quali l’alcol si inserisce in un contesto che prevede, altresì, il consumo di altre sostanze».

Si tratta di polidipendenze?

«Sì, l’alcol spesso è il punto di arrivo dei tossicodipendenti cronici, anche perché è una delle droghe a più basso costo ed è legale. L’alterazione dello stato di coscienza, infatti, si può ottenere con le droghe, ma anche bevendo alcolici».

E anche al Sert, tra i percorsi di cura per coloro che hanno una dipendenza da alcol, è consigliato rivolgersi a gruppi di sostegno e di mutuo aiuto, come gli Alcolisti Anonimi

«Lo indichiamo sempre in un percorso di cura. Gli alcolisti Anonimi, pur essendo fuori dalla medicina ufficiale, hanno dalla parte loro la forza del gruppo. E una delle cose che riesce a far ottenere più risultati è proprio l’auto-mutuo-aiuto. La debolezza condivisa genera una forza multipla. Il gruppo è qualcosa di assolutamente utile per chi ha un disturbo cronico come la dipendenza dall’alcol e in generale dalle sostanze psicotrope».