San Benedetto (Ascoli), 20 marzo 2025 – Ci sono novità nelle indagini sulla violenta rissa avvenuta domenica scorsa a San Benedetto, in cui Amir Benkharbouch, 24enne di origini tunisine residente a Giulianova (Teramo), ha perso la vita dopo essere stato colpito da un'arma da taglio.

Custodie cautelari e sviluppi legali delle indagini
Oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli, Angela Miccoli, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Daniele Seghetti, il giovane di Grottammare ricoverato all'ospedale Torrette di Ancona dopo un intervento chirurgico. Fino ad ora indagato a piede libero per rissa aggravata, Seghetti è stato arrestato a causa dei suoi precedenti, anche specifici, e del fatto che si trovava già in affidamento in prova ai servizi sociali.
Stessa misura è stata adottata per Francesco Sorge, giovane sambenedettese residente a Monteprandone, accusato di rissa aggravata e lesioni personali aggravate per aver utilizzato una catena durante lo scontro. Anche lui, fino a oggi, era indagato senza restrizioni.
Il giudice ha inoltre confermato la detenzione in carcere per Federico Di Stanislao, 20 anni, e Denis Roul Rotaru, 23 anni, entrambi di Giulianova (Teramo). Di Stanislao, ritenuto l'autore materiale dell'omicidio, è accusato anche di tentato omicidio e porto abusivo di arma in luogo pubblico. Rotaru, invece, deve rispondere a due tentativi di omicidio, lesioni personali aggravate, rissa aggravata e porto d'arma in luogo pubblico.
Più lieve la misura adottata per Helmi Nessibi, 29enne di Grottammare, che ha ottenuto l'obbligo di dimora con il vincolo di restare in casa nelle ore notturne. La sua posizione è considerata marginale rispetto agli altri indagati.
Prossimi passi nelle indagini
Nel frattempo, la Procura ha disposto per domani, venerdì, l'autopsia sul corpo di Benkharbouch. L'incarico è stato affidato alla dottoressa Rosanna Zamparese, della Medicina Legale dell'Ast di Ascoli, e al professore Francesco Paolo Busardò, docente presso la Politecnica delle Marche. Gli accertamenti medico-legali dovranno stabilire la causa esatta del decesso, identificare l'arma utilizzata e verificare se sia la stessa che ha gravemente ferito Seghetti. Sarà inoltre chiarito se le lesioni riportate da Nessibi siano state provocate da un machete.
Le indagini proseguono per ricostruire l'esatta dinamica della tragedia e definire le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.